GROSSETO – Il nuovo Decreto Legge sui “Compro Oro” (D.L. del 25 maggio 2017 n°92) scontenta i gioiellieri. Il sindacato Federpreziosi Confcommercio Grosseto esprime così le sue critiche in merito alla nuova normativa: “Giustissimo disciplinare la compravendita di oggetti preziosi usati – commenta Alessandra Merli, presidente Federpreziosi Confcommercio Grosseto – ma il Decreto legge in questione, accomunando laboratori e gioiellerie a chi fa della compravendita dell’usato l’attività principale, non ci renderà facili le cose anzi, ci complicherà il lavoro. Aprire nuovi conti correnti e registrare ogni operazione, trasformazione o riparazione anche di piccoli oggetti, renderà tutto più oneroso e oltremodo complicato”.
Il decreto, infatti, prevede tutta una serie di obblighi ed adempimenti. Ad esempio, entro il 5 luglio 2017 i dettaglianti dovranno iscriversi all’OAM (Organismo degli Agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi); si dovrà inoltre provvedere all’apertura di un conto corrente bancario o postale per le operazioni con l’usato e segnalare all’Unità di Informazione Finanziaria le operazioni sospette.
“La nuova normativa costringerà a sottostare a degli obblighi che, a nostro avviso – continua Merli – non competono ai laboratori orafi ed alle gioiellerie. Per le imprese come le nostre, la compravendita di oro e preziosi usati non è certo l’attività principale. Diventa perciò necessario prevedere dei meccanismi in grado di distinguere i soggetti che svolgono prevalentemente attività di compro oro dagli altri”.
Questa la conclusione: “Il Decreto Legge ha giustamente normato l’acquisto di preziosi usati – riassume il presidente Federpreziosi Confcommercio Grosseto – ma applicare le stesse regole per la trasformazione è penalizzante per le nostre attività, dove oltretutto si lavora senza la necessaria tranquillità dal punto di vista della sicurezza. Viviamo infatti in continuo allarme, essendo presi di mira da rapinatori e malviventi, come i recenti fatti di cronaca purtroppo dimostrano”.