CIVITELLA PAGANICO – Sono state individuate da Arpat le “aree maggiormente interessate dalle ricadute delle sostanze rilasciate in atmosfera” dove effettuare eventuali prelievi di matrici ambientali in seguito all’incendio che per oltre 24 ore ha bruciato la discarica di Cannicci. A tal fine sono stati acquisti i dati meteo rilevati dalla stazione in esercizio presso la discarica, che restituisce dati ogni 30 minuti.
Il lotto di coltivazione della discarica interessato dall’evento è quello di più recente attivazione, collocato nel settore nord-orientale dell’impianto. Nell’immagine sono rappresentate le “zone di impatto”: l’area poligonale gialla indica l’estensione della discarica, mentre quella arancione il lotto di coltivazione interessato dall’incendio; le “zone di impatto” sono indicate con l’area poligonale azzurra (la cui estensione massima è di 1,5 km dal lotto interessato dall’incendio).
«Pur trattandosi di una schematizzazione – afferma Arpat -, si ritiene che le zone così delimitate possano rappresentare con buona approssimazione le aree potenzialmente più interessate dalla dispersione ed eventuale deposizione delle sostanze rilasciate nel corso dell’evento, utili per orientare i prelievi in situ di matrici ambientali e verificarne l’eventuale livello di contaminazione».
«L’area individuata è da assumersi come indicazione di massima, da verificare con altri eventuali elementi emersi dai sopralluoghi condotti nella zona e dalle informazioni raccolte presso i Vigili del Fuoco: è comunque improntata a criteri “cautelativi” al fine di non escludere anche aree che, in realtà, potrebbero essere state interessate in misura marginale dagli effetti dell’evento».