ISOLA DEL GIGLIO – Due richieste del gruppo consiliare Progetto Giglio al segretario comunale.
La prima, presentata dai consiglieri comunali Paola Muti, Gabriello Galli e Alessio Agnelli, riguarda lo stato dei contributi finanziari, concessi dallo Stato e non utilizzati (o utilizzati in modo parziale), destinati alla realizzazione di opere pubbliche.
“Chiediamo – scrivono – formale relazione ricognitiva sullo stato dei contributi finanziari, concessi dallo Stato e dalla Ue, non utilizzati (o utilizzati in modo parziale) destinati alla realizzazione di varie opere pubbliche. Si tratta dei lavori di ristrutturazione e risanamento conservativo della delegazione comunale di Giglio Porto, della messa in sicurezza idrogeologica del Castello, versante Arenella, della sospensione lavori di costruzione palestra a Giglio Campese, del centro culturale di Giglio Porto, della realizzazione dei lavori inerenti la progettazione interna della Torre di Giglio Porto, del Pip Strada Campese e Allume, del finanziamento da parte del Ministero dell’Ambiente del percorso museale della Rocca”.
Gli stessi consiglieri chiedono anche informazioni sui disservizi delle Poste.
“Preso atto della situazione della distribuzione della posta all’Isola del Giglio che nell’ultimo mese ha raggiunto un grado di disservizio tale da non poter essere ulteriormente tollerato come un disservizio momentaneo – scrivono – con ritardi inammissibili che stanno causando gravi conseguenze per omessa consegna di referti sanitari, bollette dell’energia elettrica, dell’acqua e del telefono con possibile rischio di interruzione dei relativi servizi, dei ritardi della consegna dei Cud e di altri certificati di carattere fiscale che, in questo periodo di scadenze, stanno esponendo i cittadini a danni anche economici, considerato che gli argomenti portati a giustificazione di tale disservizio, tipo l’assenza di cassette postali o di numeri civici mancanti e altri problemi legati alla toponomastica locale, sono assolutamente risibili, chiediamo di sapere quali iniziative ha intrapreso o intende intraprendere per cercare di normalizzare questo comportamento omissivo che ha ormai raggiunto e superato, a nostro parere, le caratteristiche del reato di interruzione di pubblico servizio”.