PORTO SANTO STEFANO – Dopo Istranka lo yacht di Tito, ha appena sostato al molo della Pilarella a Porto Santo Stefano Orion la goletta aurica tra le più antiche e ammirate barche naviganti al mondo. Progettata e costruita nei cantieri Camper & Nicholson a Gosport in Gran Bretagna viene varata con il nome di Sulvana. Lunga 49,90 metri e larga 7,20 metri ha un pescaggio di 4,20 metri e disloca 230 tonnellate con superficie velica di 1200 metri quadrati.
Realizzata per i Reali di Spagna diviene in seguito di proprietà del colonnello Coureney C. E. Morgan e registrata presso il porto di Portsmouth battente ovviamente bandiera britannica. Trasferita a Brest viene ceduta a un altro armatore, il quale a sua volta la cede a un altro proprietario fino alla traversata oceanica in Argentina, dove rimane a lungo. Nel 1930 la goletta torna nelle mani di un armatore spagnolo, il quale la porta in Mediterraneo, quindi dopo aver cambiato nome ben cinque volte passando per Pais de France, Le Matin, Diane e Vira, assume quello definitivo di Orion e viene trasferita al porto di La Spezia.
Nel 1967, durante una navigazione tra Barcellona e Marsiglia, disalbera e con la coperta gravemente danneggiata a seguito di un sinistro avvenuto al largo di Cap Creos riesce a raggiungere Le Grazie – la Spezia con un’andatura di bolina in condizioni meteo difficili. In questo porto l’architetto Ugo Faggioni le ridisegna l’armo velico a staysail schooner – goletta con vele di strallo. Intorno al 2005 Orion ha un nuovo importante restauro effettuato a La Ciotat, in Francia, durante il quale viene ripristinato l’armo velico a goletta aurica.
Orion è oggi uno degli oggetti di culto degli amanti di barche d’epoca, nonostante ha più volte rischiato di finire nei freddi bacini destinati alle demolizioni. Grazie al suo valore storico e alle caratteristiche tecniche che la distinguono, Orion ha preso parte alle più importanti regate dedicate ai maxi yacht d’epoca. Slanciata e elegante ha conquistato l’appellativo di “Perla del Mediterraneo”.