GROSSETO – “Apprezziamo l’impegno della Regione nella direzione di individuare soluzioni e prospettare percorsi nuovi ma le aziende hanno bisogno urgente di risposte concrete per una situazione che sta diventando davvero insostenibile a causa della siccità.” Così Andrea Renna, direttore provinciale di Coldiretti Grosseto, che, con il presidente, Marco Bruni, ha aggiunto: “Programmare l’utilizzo degli invasi è indispensabile per gestire le emergenze idriche ma occorrono investimenti per la loro manutenzione e per garantirne un uso efficiente , bene quindi la proposta della Regione di dare vita ad un tavolo di approfondimento per verificare lo stato dell’arte, mettendo a disposizione investimenti per realizzare un reticolo di salvaguardia per la nostra agricoltura. Non si deve, però, abbassare la guardia, nel percorso teso al riconoscimento dello stato di calamità e garantire in tempi brevissimi alle imprese agricole un minimo di ristoro per quanto riguarda la dilazione dei contributi previdenziali ed i prestiti bancari, per esempio, insieme a misure straordinarie come è straordinario ciò che sta accadendo”.
I numeri presentati al tavolo dalla Coldiretti sono impietosi: crollata la produzione di cereali del 70% per il mais; foraggi, ortaggi, pomodoro da industria e frutta segnano perdite intorno al 50%, come anche l’apicoltura, non stanno meglio vite ed olivo con danni dal 20 al 40% e pure l’allevamento sia bovino che ovino segna un -10%. La grande sete si è portata via anche fiori e piante in vaso per un 20%.
“Non piove da tre mesi – aggiunge Renna – anche il livello termico registra uno scarto relativo di +1,1 °C rispetto alla temperatura media nel confronto con il periodo climatico precedente e tale surplus termico registrato è stato in prevalenza determinato dal maggior aumento delle temperature massime, passate dai 21,9 °C ai 22,9 °C. Il deficit di pioggia del maggio 2017, rispetto ai valori del precedente trentennio medio analizzato sulla quasi totalità del territorio regionale, con valori piuttosto marcati in corrispondenza dei principali bacini idrografici, dell’ordine del 50%, corrispondenti a 50-60 mm di pioggia in meno rispetto al periodo medio di riferimento per il periodo.
L’irrigazione di soccorso per ora è l’unica risposta per salvare le produzioni. E’ a rischio la produzione di ortaggi e frutta, cereali e pomodoro, ma anche girasoli, i vigneti e il fieno per l’alimentazione degli animali per la produzione di latte dove si registrano crescenti gridi di allarme così come per gli olivi.