GROSSETO – Il 243esimo anniversario della Guardia di Finanza è stata l’occasione per fare il bilancio delle attività delle Fiamme Gialle in provincia di Grosseto.
Truffe e illeciti settore pubblico – Complessivamente, nell’ambito del territorio grossetano, sono stati effettuati 28 controlli volti a verificare la sussistenza dei requisiti di legge previsti per l’erogazione di Prestazioni Sociali Agevolate e per l’esenzione del ticket sanitario, con percentuali di irregolarità superiori al 78% ed un danno complessivo cagionato allo Stato di circa 10.000 euro. Denunciate 2 persone per indebita percezione di contributi e segnalate amministrativamente 13 persone. Resta alta l’attenzione e l’impegno del Corpo nello sviluppo di indagini relative ai reati contro la pubblica amministrazione con 7 persone denunciate, di cui un Pubblico Ufficiale, per corruzione connessa all’illecita assegnazione di opere pubbliche. Controllati appalti pubblici per 3 milioni di euro, con denuncia di 2 responsabili per illecita assegnazione di appalti pubblici per oltre 500.000 euro. In tale contesto sono state avanzate proposte di sequestro per 400.000 euro. Nell’ambito delle indagini delegate dalla Corte dei Conti in materia di responsabilità amministrativa di dirigenti, funzionari e dipendenti pubblici, sono stati accertati danni erariali per circa 32.000 euro.
Lotta alle frodi fiscali – Contro l’evasione e le frodi fiscali sono state concluse 10 indagini di polizia giudiziaria, cui si affiancano 23 verifiche approfondite e 49 controlli mirati, nei confronti di soggetti preventivamente selezionati per l’esistenza di elementi indicativi di un concreto rischio di evasione attraverso l’analisi delle banche dati, l’attività di intelligence e di controllo economico del territorio.
Sono stati denunciati 10 responsabili per altrettanti casi di reati fiscali, di cui il 60% riguarda gli illeciti più gravi di emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta, occultamento/distruzione di documentazione contabile, omesso versamento di ritenute e/o I.V.A., e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
Sequestrate anche disponibilità patrimoniali e finanziarie per il recupero delle imposte evase nei riguardi dei responsabili di frodi fiscali per circa 570.000 euro ed avanzate proposte di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente per circa 2,4 milioni, pari al valore complessivo delle imposte evase.
Nei confronti dei soggetti denunciati per evasione e frode fiscale si rende possibile l’istituto della confisca per equivalente per i reati tributari. Tale strumento consente di aggredire i beni di cui il contribuente abbia la disponibilità, per un valore corrispondente all’imposta evasa, nei casi in cui non si possa procedere alla confisca dei beni che costituiscono il diretto profitto del reato tributario. Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente è, quindi, un provvedimento di natura prettamente sanzionatoria – adottato dall’Autorità Giudiziaria in ragione della commissione di un reato – che non pregiudica l’attività amministrativa di recupero del tributo evaso e d’irrogazione delle connesse sanzioni a cura della competente Agenzia delle Entrate.
Nel campo dell’evasione fiscale connessa allo svolgimento “in nero” dell’intera attività e all’abusivismo commerciale, sono stati individuati 12 sospetti che, pur avendo svolto attività produttive di reddito, sono risultati completamente sconosciuti al Fisco, non avendo presentato le dichiarazioni per uno o più anni e occultato al fisco i propri redditi.
In tale ambito sono stati scoperte anche 2 società operanti nel settore turistico-ricettivo e della ristorazione, che hanno impiegato 4 lavoratori in “nero” e 19 irregolari.
5 gli interventi eseguiti presso gli impianti di distribuzione stradale di carburanti, con 2 casi di irregolarità derivanti dalla irregolare contabilizzazione dei prodotti venduti e irregolarità connessa dall’erogazione del carburante.
Contrasto alla criminalità organizzata – Sono stati effettuati 13 accertamenti economico-patrimoniali a carico di condannati e indiziati di appartenere ad organizzazioni criminali comuni ed economico-finanziaria e loro prestanome, che hanno riguardato persone fisiche, aziende e società.
A 3 milioni di euro ammonta il valore dei beni sequestrati in applicazione di misure di prevenzione patrimoniali (6 immobili, 4 terreni e 4 autovetture) risultate nella disponibilità di 13 persone ritenute socialmente pericolose, in quanto abitualmente dedite a traffici delittuosi e con tenore di vita non proveniente da attività lavorative lecite. Le persone, appartenenti a 5 nuclei familiari, risultavano già segnalate per precedenti penali specifici in materia di reati contro il patrimonio, fra cui furti in abitazioni ed esercizi commerciali aggravati per la violenza sulle cose e con l’uso occasionale di minori.
Gli accertamenti patrimoniali svolti dalle Fiamme Gialle avevano, infatti, fatto emergere la sproporzione del patrimonio rispetto ai leciti flussi reddituali dichiarati rafforzando il quadro probatorio a carico degli indagati, per i quali si rendeva possibile adottare il presupposto normativo di cui al D.lgs. nr. 159/2011 che prevede l’applicazione dello strumento giuridico delle misure di prevenzione patrimoniali.
Sul fronte della normativa anti-riciclaggio sono stati eseguiti 31 controlli in materia di trasferimento di valuta contante superiore ai limiti fissati dalla legge, con 2 violazioni di carattere amministrativo rilevate. In tale ambito sono stati svolti anche controlli ed ispezioni antiriciclaggio nei confronti degli operatori economici e dei professionisti tenuti al rispetto degli adempimenti previsti dalla specifica normativa.
Denunciate 14 persone per reati fallimentari responsabili di distrazioni finanziarie per complessivi 24,5 milioni di euro.
ll contrasto alla criminalità organizzata ed economico-finanziaria costituisce una priorità strategica. Lo scopo è quello di aggredire i capitali illecitamente accumulati, attraverso la confisca di beni e proventi delle attività delittuose e di prevenire la formazione dei patrimoni criminali attraverso l’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette, le ispezioni antiriciclaggio ed i controlli transfrontalieri sui movimenti di valuta.
Lotta alla contraffazione e pirateria – Sono stati eseguiti 6 interventi e denunciate 7 persone all’Autorità Giudiziaria.
Sequestrati 1.500 prodotti illegali (perché contraffatti, piratati, pericolosi, non sicuri o recanti falsa o fallace indicazioni di origine o provenienza) per un valore stimato di circa 25.000 euro.
A conferma delle tendenze di questi ultimi anni, che registrano in particolare nel periodo estivo un aumento dei traffici illeciti, il mercato del falso sembra non conoscere crisi. I consumatori sembrano fortemente attratti dai prezzi più bassi offerti sul mercato dalla concorrenza sleale della “filiera del falso”, anche a costo di maggiori rischi sul piano della salute e dell’incolumità personale, visto che da tempo la contraffazione ha oltrepassato le frontiere dei beni di lusso ed ha invaso anche il mercato dei prodotti di uso generale, dell’agro-alimentare e dei medicinali.
È opportuno ricordare che, nell’ottica di un deciso contrasto al fenomeno della contraffazione, il decreto legge 35/2005 ha previsto una sanzione amministrativa pecuniaria anche per l’acquirente, cha va da un minimo di 100 euro fino ad un massimo di 7.000 euro.
Contrasto al gioco illegale – 15 interventi effettuati (controllati complessivamente 55 apparecchi automatici) presso sale giochi, bar, tabacchi, svolti in materia di contrasto al gioco illegale ed irregolare ed a tutela dei minori.