CASTIGLIONE DELLA PESCAIA – “L’approdo turistico di Castiglione della Pescaia non mi risulta che sia off limits e avendo già una legislatura sulle spalle, credo che gli scambi di opinioni in politica non siano diatribe”. Elena Nappi, vicesindaco di Castiglione della Pescaia con le deleghe ai Lavori pubblici e all’Ambiente, risponde così dopo l’intervento nei giorni scorsi di Sandro Marrini, coordinatore provinciale di Forza Italia, sul problema della limitazione d’accesso alle imbarcazioni.
“L’Amministrazione comunale – continua il vicesindaco – è da sempre impegnata nel concertare, rendendo partecipe tutte le associazioni di categoria e gli operatori economici che gravitano attorno all’area portuale, a tutte le iniziative prese e quelle da intraprendere. Non siamo noi con il nostro operato a danneggiare l’economia del paese – aggiunge Elena Nappi – ma di sicuro questi attacchi pretestuosi, non lo mettono al riparo da una cattiva pubblicità”.
“I lavori di escavo del porto – prosegue il vicesindaco – si faranno. Si faranno, come sempre, nel pieno rispetto della legge. Si tratterà di un intervento fondamentale non solo per garantire la sicurezza dei natanti in ingresso e in uscita, ma anche per rafforzare lo sviluppo di quel turismo portuale su cui l’Amministrazione comunale sta da tempo lavorando”. Tra l’altro tutti i progetti sono condivisi con Federpesca.
“A dicembre del 2016 – precisa il vicesindaco – sono iniziati i lavori di dragaggio e escavo, che sono terminati l’8 gennaio di quest’anno. A fine marzo, è arrivata una prima comunicazione della Capitaneria di porto di una diminuzione del fondale. Il problema è stato monitorato dal personale dell’azienda speciale Castiglione 2014 che gestisce la darsena e non è stata ravvisata la necessità di un intervento di somma urgenza. Il 9 maggio è giunta un’altra segnalazione che comunicava dell’avvenuta presenza di un insabbiamento su parte dell’imboccatura del porto canale. Da quel giorno gli uffici del Comune si sono attivati dando il via a una procedura ordinaria di escavo, in quanto non si riscontrava, di concerto con la Capitaneria di porto, il Genio civile regionale e l’Arpat, l’estrema urgenza di un intervento. Le imbarcazioni con pescaggio fino a 2 metri continuano a transitare passando fra la boa, posizionata nel centro dell’ingresso del porto canale, e il faro con luce verde, mentre quelle oltre i due metri il porto era già off limits”.
Ogni dragaggio costa 50 mila euro euro, 10 mila dei quali per le analisi e il carotaggio “e basta una mareggiata per mandare tutto in fumo. Per questo preferiamo, visto che il porto è navigabile, rinviare i lavori all’inverno e farli in maniera risolutiva. I proventi delle concessioni vanno allo Stato e alla Regione, al Comune non spetta nulla”.
“Dal momento che il sindaco mi ha assegnato come progetto speciale la navigabilità del porto – conclude Elena Nappi – abbiamo lavorato per eseguire progetti e trovare i finanziamenti per risolvere definitivamente le problematiche legate all’imboccatura e al fondale del porto canale intanto rafforzando le banchine prima dell’escavo. Ad agosto 2016 abbiamo presentato un progetto, denominato Flag Costa degli Etruschi, per l’allungamento del braccio del porto (2 milioni e 600 mila euro), dalla parte del faro rosso, in modo da intercettare le sabbie che lo ostruiscono attualmente attraverso la partecipazione a un bando regionale, grazie al quale ci siamo aggiudicati un finanziamento che ci permetterà di realizzare questo intervento a partire dal prossimo inverno e contestualmente abbiamo partecipato al bando di un altro finanziamento comunitario per la sistemazione delle banchine dei pescherecci, e nel mese di luglio sapremo se la Regione Toscana ci finanzierà con i 550mila euro richiesti”.