ORBETELLO – Ci sono voluti tre lunghi anni di indagini delicatissime per portare all’identificazione di un giovane che è stato denunciato per i reati detenzione di materiale pedopornografico, violenza sessuale, ed estorsione ai danni di una minorenne di Orbetello.
Le indagini erano infatti partite nel settembre del 2014, quando la madre della ragazzina, allora 12enne aveva sporto denuncia.
La figlia, a giugno, aveva iniziato una reazione virtuale con un giovane 15enne in una chat di incontri. Il ragazzo aveva spinto la bambina a inviargli foto nuda o mentre compiva atti sessuali come da lui richiesti. Quando la ragazzina non si era voluta spingere oltre, rifiutando di andare avanti, il ragazzo avrebbe iniziato a ricattarla e minacciarla, dicendo che avrebbe pubblicato le foto.
L’attività investigativa, portata avanti dai Carabinieri della Stazione di Albinia e del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Orbetello, e coordinate dalla Procura della Repubblica distrettuale di Firenze, competente per i reati in materia di criminalità informatica e pornografia minorile, si è avvalsa di sofisticate tecniche di analisi dei dati informatici che hanno richiesto anche lunghe rogatorie internazionali per la loro acquisizione nei social network con piattaforme informatiche all’estero.
Le attività, eseguite con il supporto del reparto tecnologie informatiche del raggruppamento Carabinieri investigazioni scientifiche di Roma, hanno permesso di ricostruire i contatti e le postazioni che si sono collegate a internet (reti wi-fi presso una piscina pubblica e una abitazione) tutte individuate nella Provincia di Modena. La perquisizione eseguita dai Carabinieri della Compagnia di Orbetello, su delega dell’autorità giudiziaria, nell’abitazione del giovane studente modenese di 18 anni, ha consentito di rinvenire il cellulare, contenente il materiale informatico ricercato e ulteriori fonti di prova.