GROSSETO – «Ieri, tra i miei regali di compleanno c’era anche lo sbigottimento dato dalle affermazioni della consigliera Ripani – che ringrazio anche degli auguri – : prima di tutto nel merito delle accuse rivolte alla Regione Toscana ed al Governo, dove si lamenta della risposta ricevuta al suo appello sui parchi giochi inclusivi e deduce – molto poco logicamente – una scarsa attenzione alla tematica “più per scelte politiche che per necessità di bilancio”». A parlare è Marco Di Giacopo, consigliere comunale del Partito democratico che replica alle parole del capogruppo di Forza Italia Elisabetta Ripani.
«Infatti mi preme ricordargli che la Toscana è l’unica regione che ha istituito un fondo per l’assistenza sociale utilizzando solo risorse proprie, che spende per servizi sociali oltre 7milioni e 800mila di euro all’anno e, con la revisione delle zone distretto, al nostro territorio spetteranno 450mila annui in più. Si aggiungono poi: 140milioni all’anno che vanno ai comuni per disabilità, libri di testo, acceso ai servizi educativi, bonus affitti; 9milioni della nuova legge governo Renzi “Dopo di noi” e infine arriveranno quasi 100 milioni all’anno per il contrasto alla povertà destinati alle famiglie bisognose di tutta la regione».
«Si tratta di fondi completamente gestiti dai comuni. Quindi possiamo dire – in questo caso – molto logicamente: se un’amministrazione comunale vuole realizzare un parco giochi inclusivo e allargare così la propria offerta di servizi sociali, lo fa. E senza dare la colpa alla regione che più di tutte investe in questo settore. Un chiaro esempio è il parco di via Canada, finanziato con delibera n.ro 354 del 29\09\2015 dalla giunta Bonifazi e inaugurato dall’attuale, dotato di due altalene per disabili».
«Il secondo regalo, che stavolta è lo spaesamento più totale, l’ho ricevuto quando sostiene che la Regione preferisca il finanziamento agli Istituti storici piuttosto che al settore sociale. Non solo, anche il governo nazionale si sarebbe è macchiato di aver introdotto il bonus cultura per i neo maggiorenni. A questo proposito vorrei ricordare che gli Istituti Storici per la Resistenza esistono come obbligo costituzionale, e sostenerli anche economicamente è, prima che un dovere istituzionale, un dovere etico e morale, anche a fronte delle vecchie idee dei nuovi fascismi.
Un dovere che l’amministrazione sostenuta dalla stessa Ripani e Forza Italia ha capito bene, finanziando per questo anno l’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea. Ma poi trovo insensato e dannoso mettere in contrapposizione due settori come la cultura e il sociale: sarebbe come investire nel verde pubblico e chiudere i pozzi irrigui o sostenere il decoro urbano togliendo le panchine. La cultura, specie quella delle nuove generazioni, è il principale mezzo per abbattere tutte le discriminazioni derivate dalla diversità. Iniziare a ragionare con questa base sarebbe senza alcun dubbio la giusta via per risolvere i problemi, oltre che ad un bel regalo di compleanno».