MANCIANO – «Vedo con stupore che sulla stampa locale da due giorni si attacca la mia persona. Credo di avere voce in capitolo in qualità di vicesindaco per poter rispondere alle affermazioni dei candidati della lista “Manciano idea comune”». Ad intervenire è il vicesindaco di Manciano Antonio Camillo.
«Mirco Morini e i suoi candidati affrontano il tema della gestione del ciclo dei rifiuti senza tenere in minima considerazione i mutamenti dei quadri normativi avvenuti negli ultimi cinque anni, che impongono una concertazione con otto comuni dell’area sud per la stesura di un “piano di riorganizzazione dei servizi” unitario e omogeneo – prosegue Camillo -, da sottoporre all’Autorità di ambito per la sua valorizzazione economica e la successiva approvazione in assemblea composta da tutti i comuni dell’ATO Toscana sud, ben 109. Non starò qui a rivendicare il lavoro fatto dall’Amministrazione Galli e dai tecnici comunali competenti sul tema dei rifiuti, lavoro che i cittadini conoscono bene e hanno apprezzato».
«Così come preferisco non replicare agli attacchi di Pallini e Bulgarini circa le mie assenze in Commissione Urbanistica, ci sono i verbali delle commissioni a smentire le loro affermazioni e i cittadini sono ben consapevoli, indipendentemente dalla loro idea politica, del mio impegno nei cinque anni di mandato e della mia correttezza istituzionale – afferma ancora Camillo -; dispiace che si preferisca la politica del fango e dell’aggressione personale al posto di quella dei contenuti, ma si sa, tale atteggiamento sta nel Dna di questi personaggi che frequentano il palazzo comunale da oltre vent’anni, senza peraltro un risultato degno di nota per i cittadini».
«Più interessante notare la totale ignoranza sui temi e sulle competenze dell’amministrazione comunale, che ha portato la lista Morini a esprimere una proposta di governo fumosa e poco comprensibile – attacca Camillo -; questo non ci stupisce dato che il candidato sindaco Morini, dopo una importante affermazione elettorale in termini di gradimento alla sua persona, ha preferito dimettersi dal gruppo di minoranza dell’attuale consiglio comunale dopo un anno di legislatura (e questo è un dato di fatto, non una diffamazione) disinteressandosi della politica e del bene dei propri cittadini per quattro anni, ripresentandosi ora come colui che sa stare vicino alla gente e che ne conosce i problemi».
«Peccato, noi di “Tradizione e Futuro” avremmo voluto confrontarci a viso aperto sui contenuti e sui problemi reali, ma come tutti sanno non ci è stato dato modo di farlo; abbiamo un candidato sindaco in “silenzio stampa”, che definisce teatrino della politica un confronto diretto con il suo avversario, in cui vengono poste domande specifiche su problemi reali e in cui ogni candidato ha tempo tre minuti per rispondere, nel pieno rispetto delle regole democratiche che governano il nostro paese e nel rispetto dei cittadini. Certo in un contesto del genere – conclude Camillo – alzare nuvole di fumo sarebbe alquanto sconveniente».