ORBETELLO – «La stazione è il primo front-office di un territorio, non basta rifare l’asfalto o riverniciare gli stalli, serve un restyling profondo». Nicola Magalotti, Confesercenti, interviene sui lavori alla stazione di Orbetello.
«La notizia che le Ferrovie dello Stato e la Regione Toscana metteranno mano nel biennio 2017/2018 ai lavori di ammodernamento ed adeguamento di passerelle e marciapiedi di numerose stazioni ci conforta: Orbetello sarà una di quelle e i lavori sono programmati per il 2018».
«La stazione di Orbetello, una volta chiamata “di Monteargentario” racchiudendo in tale nome una significativo e famosa area geografica, è oggetto di interesse anche da parte del Comune di Orbetello. Infatti nel piano triennale delle opere pubbliche è previsto il restyling del piazzale – continua Magalotti -: la Giunta ha previsto per questi lavori un investimento da 400 mila euro».
«Salutammo a suo tempo con favore l’attesa progettazione – ricorda Confesercenti -. Rimarchiamo oggi la sua strategica funzione non solo infrastrutturale ma anche pubblicitaria, fungendo da “biglietto da visita” da vetrina per chi scende dal treno e entra nel nostro territorio. Ma rifare l’asfalto o riverniciare gli stalli, non è e non sarà certamente sufficiente».
Confesercenti chiede di più, chiede interventi profondi e strutturali «La stazione ferroviaria non è solo necessaria per prendere il treno, è oggi, causa le chiusure delle biglietterie, un punto dove si dovrebbero offrire ai viaggiatori le prime informazioni per chi vuole visitare un comune, se vogliamo è il primo front-office per promuovere il territorio». Magalotti ricorda «lo stato pietoso in cui versano i bagni pubblici, cosa che nuoce all’immagine complessiva. Il traffico pendolare ed occasionale degli utenti è aumentato, la scelta di usare di più la ferrovia e la bicicletta è oggi una realtà, e la stazione diventa, quindi, l’info-point più naturale: cosa che sarebbe realizzabile convertendo una stanza che si trova all’interno della proprietà Ferrovie e che al momento è inutilizzata».
«Vi è un solo esercizio pubblico che surroga a questo ruolo, e che è diventato l’unico presidio, anche in merito alla sicurezza e alla vigilanza dell’intera area ferroviaria. È sufficiente – si chiede Magalotti -? Forse no. Ma occorre attenzione a non scoraggiare l’impresa che faticosamente si è assunta un’onere forse a lei non dovuto. Anche per questo riteniamo opportuno, prima di intraprendere qualsiasi progetto, interpellarla prima». L’appello di Confesercenti è comunque quello ad intervenire «Troppo è, infatti, il degrado che contorna il nodo infrastrutturale».