GROSSETO – “Con una certa ironia potremmo dire: per fortuna ogni tanto ci sono le elezioni, sì perché proprio nel periodo preelettorale il settore primario sembra trovare interesse tra coloro che si candidano ad amministrare i Comuni chiamati alle urne. Colgo dunque questa preziosa occasione per sottoporre ai futuri Sindaci alcune questioni che come Confederazione e come agricoltori, vorremmo davvero vedere attuate nei prossimi programmi politici”.
Enrico Rabazzi presidente Cia Grosseto manda una lettera aperta ai candidati invitandoli ad attivarsi concretamente e seriamente, per sostenere e dare supporto all’agricoltura che, per la Maremma, grazie al suo importante indotto che tocca quasi ogni settore, rappresenta uno dei cardini dell’economia locale.
“ L’agricoltura sta vivendo un momento particolarmente difficile e complesso: anni di crisi che hanno messo in ginocchio il settore, ai quali ora si aggiunge anche il cambiamento climatico, tanto da costringere molti ad arrendersi e ad abbandonare la campagna – spiega Rabazzi . Per questo come prima cosa chiediamo attenzione e ascolto: attenzione soprattutto in merito alle richieste che vengono rivolte agli amministratori e che spesso invece vengono interpretate come lamentele.
Siamo consapevoli che oggi i Comuni, con le poche risorse a disposizione possono poco incidere in merito alle complicate vicende del nostro settore, ma siamo anche convinti che quel poco può fare la differenza. Tre sono i temi sui quali chiediamo un impegno: la salvaguardia del reddito, una semplificazione delle norme e soprattutto uno snellimento della burocrazia. In merito al primo punto molte sono le cose che chi amministra localmente può fare: dalla promozione alla valorizzazione dei prodotti, dalla messa in sicurezza del territorio ( per esempio la pulizia degli argini dei fiumi o la manutenzione delle strade) alla riduzione del carico fiscale sulle aziende agricole. Sempre in tema di reddito – sottolinea il presidente – far vivere i territori rurali ( facendo il possibile per tutelare i servizi primari ed essenziali) equivale a garantire un reddito al settore, stessa cosa vale per il rapporto con gli agriturismi e con l’agricoltura multifunzionale in genere. Impegnarsi per la banda larga diffusa consentirebbe agli agricoltori di non perdere tempo prezioso che poi si trasforma in una perdita di denaro; così come sarebbe auspicabile pensare ad un soggetto che metta a sistema gli Enti e le opportunità garantite dalla Stato.
Snellire la burocrazia, eliminando i lacci inutili, e semplificare le pratiche, molte delle quali sono doppioni, significa venire incontro alle esigenze di ogni agricoltore e, anche in questo caso, equivale a garantire il reddito alle imprese. Che il nostro settore sia il più tartassato, e non perché lo diciamo noi, è cosa risaputa, così come cosa risaputa è che dall’agricoltura potrebbe arrivare una chiave di volta per creare occupazione, sviluppo e prospettive per il futuro anche dei giovani.
Per questi motivi ricordiamo ai candidati che un’agricoltura vivace e attiva si traduce in maggiore tutela e rispetto dell’ambiente e del territorio, in prodotti di qualità e dunque, in definitiva, in una vita sana per tutti. Per questo – conclude Rabazzi – li invitiamo ad abbandonare gli slogan elettorali e a scegliere programmi concreti e realizzabili e, come rappresentanti di persone che lavorano senza sosta e tra infinite difficoltà, chiediamo loro di essere davvero e onestamente vicini al mondo agricolo”.