PITIGLIANO – Lorenzo Olivotto è il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle. Si presenta alle elezioni amministrative del Comune di Pitigliano. Ricordiamo che si voterà domenica 11 giugno.
Conosciamo meglio il candidato – Ecco la scheda del candidato
Età: 36
Professione: Informatico
Stato: Convivente
Figli: Francesco Olivotto
Sport: Calcio
Genere musicale: Rock
Ultimo libro letto: Il Piccolo Principe (a mio figlio)
Film preferito: Il buono, Il Brutto e il Cattivo
Piatto preferito: Patate, Peperoncino e Peperoni
L’intervista: le domande al candidato
Perché ha scelto di candidarsi?
È stata scelta condivisa e spontanea di un gruppo di pitiglianesi, la cui voce ho avuto il piacere di portare in consiglio comunale nei cinque anni di mandato appena trascorsi. Grazie a questa rinnovata fiducia e all’essermi “fatto le ossa” ho accettato con grande senso di responsabilità e la consapevolezza di ciò che va finalmente fatto per la nostra splendida comunità.
Quale sarà il primo atto che varerà da sindaco?
Ricompattare l’amministrazione e la cosiddetta “piazza” costruendo ponti e chiarendo in maniera semplice e trasparente gli indirizzi politici. Il concetto di far fronte comune per trovare occasioni di sviluppo, soluzioni ai problemi noti e alle nuove sfide dovrà dilagare dal punto più remoto del nostro territorio sino al terzo piano dell’unione dei comuni. Siamo una comunità piena di risorse che ha l’onere e l’onore di chiamarsi Città di Pitigliano, dobbiamo ricordarlo quando finirà il periodo elettorale e dovremo tornare a trovare, tutti, quello che ci unisce. E chiarito questo sarà naturale parlare di parcheggi, bagni pubblici o lavoro.
Del suo programma elettorale qual è il progetto che caratterizzerà il suo mandato da sindaco?
Il nostro programma presenta tanti tasselli di un unico puzzle. Alcuni sono grandi, alcuni, più piccoli, sono comunque fondamentali per vederne il disegno completo. Però posso dire che al primo punto abbiamo messo la realizzazione di un bio-distretto agricolo che ci porterà a sviluppare un’economia di scala vantaggiosa per Pitigliano, ci porterà benefici in termini di lavoro, salute, tutela e vivibilità del territorio, turismo di qualità. Tutto si incastra alla perfezione, sono veramente onorato di aver condiviso questa visione concreta con tanti concittadini e i tanti portavoce nazionali che ci daranno una mano per realizzarla.
Quale idea suggerita dai cittadini è stata inserita nel suo programma?
Fatto salvo che il programma, sempre aperto ad aggiornamenti, è stato interamente scritto da cittadini prendendo appunti per quasi otto anni di incontri settimanali, una tra tante è quella di rendere piazza Della Pace una piazza attrezzata e vivibile per i giovani e le persone anziane, in convivenza discreta ma armonica.
Frazioni: quale sarà il ruolo delle frazioni per la sua amministrazione?
Il nostro è un territorio tutto sommato coerente e coeso. La cura della nostra amministrazione sarà quella di rendere equiparabili i servizi al cittadino per tutto il comune, creando una rete omogenea e distribuita di infrastrutture turistiche, di viabilità e di servizi digitali. Ed essere presenti con costanza e corresponsabilizzazione attraverso strumenti di consulta e bilancio partecipato, non soltanto nel breve ed intenso periodo elettorale.
Ha già scelto la sua squadra di governo? Ha già qualche nome che può anticiparci e che sarà sicuramente nella sua giunta?
Posso dire con orgoglio che la squadra è pronta e scorrendo i nomi della lista troverete sicuramente esperienza, professionalità e passione tali che avremo certamente la miglior squadra di assessori che Pitigliano possa auspicarsi per questa tornata elettorale. Per correttezza, tuttavia, posso dire che saranno gli elettori a doverla scegliere esprimendo oltre al voto di lista anche delle preferenze, che ci diranno chiaramente chi dei candidati avrà la possibilità di entrare in consiglio. Successivamente, in piena democrazia e trasparenza, senza nascondere assessorati di carattere elettorale, faremo una valutazione tutti insieme.
Parliamo anche di temi nazionali. Europa: qual è la sua posizione rispetto all’Unione europea. Pensa che l’Italia debba restare o che invece debba uscire sul modello della Gran Bretagna?
Sono un portavoce locale, pertanto parlerò a titolo personale. A mio avviso la vera domanda è se questa Europa è ancora l’Europa dei popoli e delle comunità libere del Manifesto di Ventotene che, unita, vuol comprendere come sia da ricercare nelle diversità delle culture e dei differenti impianti normativi la realizzazione di un sistema che ponga nelle pari opportunità tutti i cittadini europei. Ci sono mercati europei ed internazionali che non possono più passar sopra come schiacciasassi la nostra agricoltura e il nostro artigianato di qualità. Per questo nel nostro programma i cittadini leggono di bio-distretto, filiera corta e di trasformazione locale.
Immigrazione e accoglienza: qual è la sua posizione rispetto al sistema di accoglienza attualmente in vigore in Italia e cosa cambierebbe se potesse farlo?
Col gruppo pitiglianese abbiamo recentemente votato una proposta di delibera con la maggioranza, sull’adesione allo SPRAR. L’accoglienza, come tutte le cose, è un fatto culturale e di pianificazione, e Pitigliano in questo senso sta già dando una grande dimostrazione di integrazione spontanea e ben gestita. La comunità di stranieri vive diffusamente dal centro storico alle frazioni e partecipa attivamente al quotidiano pitiglianese. In Italia tuttavia si evidenziano problemi soprattutto di missione. Dalle intercettazioni di “mafia capitale” si possono ascoltare le parole di Buzzi quado disse “Con immigrati si fanno molti più soldi che con la droga”. Ecco, sapendo questo sappiamo che la legge consente speculazioni e che dove ci sono speculazioni c’è distanza dal concetto di accoglienza. Vigileremo affinché nel nostro territorio non si speculi su di essa.