PITIGLIANO – Giovanni Gentili è il candidato sindaco della lista Pitigliano InVita. Si presenta alle elezioni amministrative del Comune di Pitigliano. Ricordiamo che si voterà domenica 11 giugno.
Conosciamo meglio il candidato – Ecco la scheda del candidato
Età: 29 anni
Professione: Ricercatore universitario
Stato: Fidanzato
Figli: Non ancora
Sport: Calcio
Genere musicale: Pop/rock
Ultimo libro letto: “La briscola in cinque” di Malvaldi
Film preferito: “Non ci resta che piangere” di Benigni e Troisi
Piatto preferito: Melanzane alla parmigiana
L’intervista: le domande al candidato
Perché ha scelto di candidarsi?
Mi piaceva l’idea di poter costruire qualcosa che fosse rappresentativo di tutti, e non solo di una parte. Ma pensavo che questa operazione fosse possibile solo con persone nuove che non avessero sulla propria pelle le cicatrici delle divisioni passate.
Quale sarà il primo atto che varerà da sindaco?
Un atto sul settore dell’edilizia che renda possibili il maggior numero di interventi sull’esistente.
Del suo programma elettorale qual è il progetto che caratterizzerà il suo mandato da sindaco?
I parcheggi. Da un lato con il completamento di quelli sotto il masso tufaceo, la predisposizione di nuovi parcheggi nella via di San Michele e la collaborazione con i privati per alcuni spazi da usare nei momenti di grande flusso. Dall’altro con la riorganizzazione di quelli del centro storico, da destinare in via esclusiva ai residenti e a coloro che necessitano di fruire delle attività commerciali. I turisti possono benissimo parcheggiare fuori dal centro.
Quale idea suggerita dai cittadini è stata inserita nel suo programma?
Quasi tutte le idee presenti nel programma vengono dai cittadini. A differenza di altri non abbiamo calato il programma dall’alto, ma ci siamo confrontati con la cittadinanza per capire quali erano le esigenze e le problematiche e quali invece i progetti da continuare a sostenere. La riduzione dell’imposta sulla pubblicità dei pubblici esercizi, la modifica del regolamento per gli eventi, la creazione di nuovi bagni pubblici e di una zona camper attrezzata…sono tutti interventi voluti direttamente dai cittadini.
Frazioni: quale sarà il ruolo delle frazioni per la sua amministrazione?
Il ruolo della frazione Casone sarà fondamentale. Bisognerà lavorare per incentivare il rinnovo delle cariche per il Centro Socio Culturale, che è la parte viva del Casone e che garantisce la presenza di tanti abitanti del paese alla vita della frazione.
Ha già scelto la sua squadra di governo? Ha già qualche nome che può anticiparci e che sarà sicuramente nella sua giunta?
No. Non abbiamo scelto la squadra di governo. Non abbiamo voluto ragionare di assessorati prima del voto: non fa parte del nostro stile. Ci rimettiamo alla volontà dei cittadini e il 12 giugno con i consiglieri eletti ci metteremo attorno ad un tavolo e ragioneremo serenamente di quella che potrà essere la squadra più adatta per amministrare Pitigliano tenendo insieme le preferenze ottenute da ciascun candidato, la rappresentanza di entrambi i sessi, le competenze e il tempo da poter dedicare alla vita amministrativa. L’equilibrio tra questi aspetti garantirà una squadra rappresentativa, seria, competente e sensibile alle esigenze di tutti.
Parliamo anche di temi nazionali. Europa: qual è la sua posizione rispetto all’Unione europea. Pensa che l’Italia debba restare o che invece debba uscire sul modello della Gran Bretagna?
Credo nella possibilità di avere un’Unione europea forte. È l’unico modo per essere competitivi nel mondo globalizzato. Ma va fatto un passo in avanti. La situazione di limbo attuale (nella quale ci siamo legati le mani a livello nazionale, ma non abbiamo garantito a livello europeo un welfare accettabile) non è più sostenibile. La scelta è tra avere il coraggio di fare un passo avanti verso una piena integrazione o tornare indietro per paura. Io sono per la prima soluzione.
Immigrazione e accoglienza: qual è la sua posizione rispetto al sistema di accoglienza attualmente in vigore in Italia e cosa cambierebbe se potesse farlo?
Il tema è molto delicato. Da una parte è doveroso salvare le vite delle persone in mare, dall’altro questo genera i problemi che tutti conosciamo, con i barconi che partono volutamente stracolmi perché arriviamo a prenderli direttamente sulle coste libiche. Il sistema di accoglienza diffusa è quello più sensato, ma devono esserci progetti seri di integrazione e il coinvolgimento di tutta la cittadinanza.