MASSA MARITTIMA – Marcello Giuntini, sindaco di Massa Marittima e consigliere provinciale, scrive al presidente della Provincia, Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
“Caro presidente, leggo, non senza disappunto, il testo completo del comunicato stampa con il quale ti lamenti dell’assenza dei sindaci all’assemblea del 22 maggio scorso imputando loro chissà quali irresponsabilità e soprattutto il disinteresse verso la vita dell’ente. Non posso non congratularmi per la tua capacità di comunicazione visto che non era ancora finito il consiglio provinciale che le tue lamentazioni erano già di dominio pubblico con un tempismo degno di un politicante consumato; peccato, però, che se andiamo a vedere i fatti nella loro sostanza troviamo che dietro a quella comunicazione c’è parecchia “fuffa” perché, ed è bene dirlo con chiarezza ai cittadini, l’assenza dei sindaci all’assemblea non ha inficiato affatto lo svolgimento del consiglio provinciale che si è svolto regolarmente approvando il conto consuntivo 2016 e tutti gli altri punti all’ordine del giorno”.
“Ti scagli poi – aggiunge Giuntini – contro “quei sindaci che fanno parte del consiglio provinciale e che hanno disertato sia assemblea che consiglio di oggi”; una tale reprimenda è ingenerosa e priva di significato perché l’unica assenza fra i consiglieri di minoranza è stata quella del sindaco di Roccastrada, impossibilitato ad essere presente per motivi di lavoro come aveva ampiamente e precedentemente giustificato. E’ un atteggiamento scorretto dal punto di vista istituzionale e non ti fa onore.
Ma veniamo alla sostanza delle questioni: lo scarso funzionamento dell’assemblea provinciale dei sindaci è un tema ricorrente in tutta la penisola e non si spiega con motivazioni semplicistiche come quelle da te addotte ma si motiva, piuttosto, con il fatto che quel consesso esprime un parere non vincolante (quindi ritenuto poco utile dai più) e con il fatto che i sindaci debbano partecipare in prima persona e non possano delegare un altro sindaco, un assessore o un consigliere. Ti invito, pertanto, pubblicamente e formalmente, a farti parte diligente tramite l’Upi (Unione Province Italiane) affinché queste storture possano essere emendate in maniera da rendere più agevole lo svolgimento delle assemblee stesse”.
“Ti invito, infine, ad un maggior rispetto nei confronti dei colleghi sindaci – conclude Giuntini – e di tutti i consiglieri provinciali di opposizione che non fanno mai mancare il loro apporto costruttivo ai lavori del consiglio con uno spirito di lealtà istituzionale: ti ricordo al proposito che emendamenti migliorativi al regolamento sulle pari opportunità sono nati proprio dalla minoranza e che non abbiamo eccepito, nonostante il palese difetto di convocazione, affinché si discutesse e approvasse il conto consuntivo 2016”.