MASSA MARITTIMA – Si chiude oggi a Massa Marittima il ciclo di incontri tra la Direzione aziendale e le zone socio-sanitarie della provincia di Grosseto, all’interno del programma di 13 appuntamenti in tutta la Asl sud est. Il calendario è stato organizzato per “ascoltare” i territori, analizzare i bisogni in ogni zona e confrontarli con la domanda di assistenza dei cittadini, in vista della stesura dei Piani integrati di salute.
La Zona socio-sanitaria Colline Metallifere comprende i comuni di Montieri, Monterotondo Marittimo, Massa Marittima, Follonica, Gavorrano e Scarlino, per un totale di 45.286 abitanti. Un numero destinato a moltiplicarsi nei mesi estivi per la forte affluenza turistica lungo il litorale. In questa zona si trova un presidio ospedaliero, l’ospedale Sant’Andrea a Massa Marittima e il Punto di primo soccorso di Follonica.
L’incontro si è svolto questa mattina alla Biblioteca comunale di Massa Marittima ed è proseguito durante il pomeriggio con i tavoli di approfondimento, che hanno coinvolto i professionisti dell’Azienda sui temi emersi dall’analisi dei bisogni. In particolare si è parlato di fragilità sociale e reti assistenziali per la presa in carico di giovani e anziani fragili, di stili di vita, di integrazione tra ospedale e territorio.
Cosa è emerso dalle relazioni degli esperti
Anche nell’area delle Colline Metallifere, l’analisi epidemiologica presentata oggi e basata su dati confrontati con la Asl sud est e la Toscana, rileva alcune criticità che accomunano gran parte della provincia di Grosseto: basso tasso di natalità (6.2/1000, contro il 7.2/1000 della Asl) e speranza di vita alla nascita di circa un anno in meno rispetto alla media regionale e aziendale, alta percentuale di ultra 65enni (27.8% contro il 25.4% della Asl).
Anche nei cosiddetti “determinanti dei determinanti” di salute, compare il dato negativo del reddito imponibile medio più basso a confronto con quello del territorio aziendale e regionale, così come è più alto tasso di disoccupazione. Questo ha creato un alto indice di vulnerabilità sociale che comporta una maggiore richiesta di servizi.
Per quanto riguarda la mortalità, secondo i dati Istat 2011-2013 confrontati con quelli della Asl e della Toscana, nel nord della provincia si rileva un’alta mortalità per patologie cardiovascolari croniche che per infarto acuto del miocardio; leggermente più alta anche la mortalità per tumore, ma con un trend in miglioramento e la curva che scende avvicinandosi alla media regionale. Alta mortalità anche per le malattie dell’apparato urogenitale e per altre patologie legate alle cronicità come il diabete. Storicamente più alto della media il numero delle persone che si ammalano di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), cui corrisponde anche una mortalità più alte della media. È in diminuzione, invece, la mortalità a 30 giorni dal ricovero, che risulta migliore rispetto ad altre zone.
La risposta sanitaria
Alcune delle criticità rilevate nella zona delle Colline Metallifere, hanno risposta nel lavoro che la Direzione aziendale sta portando avanti in tutto il territorio, a partire dalla rete dell’emergenza, all’ottimizzazione delle reti tempo-dipendenti (interventi per infarto, ictus, ecc), la sempre maggiore integrazione tra l’assistenza ospedaliera e territoriale.
Il dato della vulnerabilità sociale e delle fragilità, oggetto anche dei tavoli tematici di approfondimento, richiede viceversa una nuova organizzazione dei servizi territoriali, secondo lo schema delle reti cliniche integrate, su cui l’Azienda sta investendo in risorse umane ed economiche.
L’input dell’Azienda è, comunque, quello di sviluppare sempre di più l’integrazione ospedale-territorio, in particolare per la presa in carico dei pazienti cronici nelle patologie più diffuse nella zona. Fondamentale in questo caso la collaborazione con i medici di base e le Aft, che rappresentano il punto di riferimento per i cittadini e l’anello di congiunzione con la specialistica ambulatoriale. Un esempio, a questo proposito, è la presa in carico dei pazienti con BPCO, che seguiti adeguatamente dalla rete territoriale tengono sotto controllo l’evoluzione della malattia e hanno meno bisogno di ricovero.
Per quanto riguarda l’ospedale Sant’Andrea, è stato oggetto di interventi organizzativi per renderlo più funzionali alla domanda, nell’ottica della rete tra strutture provinciali e aziendali. Nelle scorse settimane, inoltre, sono state completate le nomine dei direttori delle Unità operative complesse e semplici dipartimentali, come previsto dalla nuova organizzazione, confermando le figure di vertice già presenti nelle diverse strutture.
L’analisi delle performance effettuate dal Laboratorio Management e sanità della Scuola Sant’Anna di Pisa, peraltro, colloca l’ospedale di Massa Marittima tra le migliori strutture della rete ospedaliera.
Questo, ovviamente, non esime dal continuare ad investire sul miglioramento dei servizi, calibrando l’offerta sulla base della domanda di assistenza sanitaria che arriva dal territorio di riferimento e dal bacino di utenza dell’ospedale, valorizzando le competenze e le eccellenze, in rete con gli altri presidi provinciali e con il Misericordia di Grosseto.
Sono infatti previsti investimenti in nuove tecnologie per il teleconsulto (in particolare per l’oncologia) per favorire la rete tra professionisti, e in apparecchiature elettromedicali.
La Chirurgia, che sta avendo importanti performance in termini di attività e risultati, si sta sempre più specializzando nella chirurgia della parete, tradizionale e laparoscopica, che diventerà il focus per Massa, con interventi anche in campo oncologico. Questo grazie alla rete integrata tra professionisti e presidi ospedalieri, con proiezioni ambulatoriali sul territorio. A breve verrà anche strutturato il collegamento ambulatoriale con Grosseto con l’obiettivo di integrare le attività dei professionisti e favorire la diminuzione della liste di attesa.