FOLLONICA – Abbattere i costi delle forniture e limitare l’addizionale Iva. Sono le due richieste che il Psi di Follonica ha inserito nella mozione appena presentata e che chiede all’amministrazione di stimolare il Governo affinché trovi la volontà di risolvere questo problema.
«La carenza delle risorse economiche grava maggiormente sulle famiglie – afferma il Psi -. Nelle bollette dell’energia elettrica, del gas, e dell’acqua potabile si applica l’Iva del 10% e viene calcolata non solo sul costo della fornitura ma anche sui costi accessori e delle accise includendo nella base imponibile le addizionali regionali e le accise. Tale computo è ingiusto ed iniquo e tra l’altro l’illegittimità del medesimo computo è stata pronunciata in una serie di sentenze di merito fondate su un principio alla base del quale si può affermare che un’imposta non costituisce mai base imponibile per un’altra (salvo deroga esplicita), concetto già ribadito dalla Cassazione con l’ordinanza 3671 del 1997».
«Per quanto riguarda invece le forniture di gas o metano, inoltre bisogna osservare che la normativa in vigore distingue tra uso per cottura ed uso per riscaldamento ponendo l’Iva agevolata al 10% solo per la quota destinata alla cottura – prosegue il Psi di Follonica – mentre per la quota di consumo destinata al riscaldamento resta all’aliquota del 22%. Essendo complicato, visto che la fornitura è unica, scorporare la quota di consumo per la cottura da quella per il riscaldamento, si è deciso che, per i primi 480 metri cubi all’anno, l’aliquota è del 10% mentre per i metri cubi successivi è quella ordinaria. Una riduzione della imposta quindi dal 22% (o in alcuni casi dal 10%) al 4% porterebbe un risparmio secco di notevolissima entità sul bilancio annuo di una famiglia».
Per questo il Psi nazionale ha chiesto a tutti i propri consiglieri comunali di impegnarsi nel presentare presso i comuni delle mozioni tese a stimolare il Governo affinché trovi la volontà di risolvere questo problema. E’ per questo che il consigliere comunale Francesco Aquino «ha protocollato una mozione tesa ad impegnare il sindaco affinché solleciti il Governo ed i ministri competenti nel procedere con appositi ed idonei strumenti legislativi volti all’abbattimento del costo delle forniture di, acqua potabile domestica, energia elettrica, risorse energetiche per il riscaldamento e la cottura ad uso domestico, mediante riduzione dal regime IVA vigente (10% o 22% a seconda dei casi) all’aliquota Iva speciale del 4% unificata per tutte le forniture di servizi essenziali limitatamente alla prima casa. E limitare l’addizionale Iva solo alla quota relativa al costo della fornitura ed escludendo, esentandole dall’addizionale Iva, le voci relative alle accise e agli altri costi accessori. Confidiamo che questa mozione di assoluto buon senso possa trovare l’approvazione di tutte le forze presenti in Consiglio». Conclude il Psi.