CAPALBIO – La Commissione europea ha deferito l’Italia davanti alla Corte di giustizia per le concessioni autostradali. I rimedi proposti dall’Italia, secondo Bruxelles, non hanno risposto alle sue preoccupazioni. L’infrazione riguarda la proroga di 18 anni della concessione senza bando di gara alla Società Autostrada Tirrenica sulla A12 Civitavecchia-Livorno. La Commissione Ue aveva inviato l’ultimo avvertimento all’Italia, con un parere motivato, a ottobre 2014, sul mancato rispetto delle norme sugli appalti pubblici.
La notizia, che giunge oggi da Bruxelles, riguarda dunque proprio il nostro territorio. E sono già arrivati i primi commenti:
Luigi Bellumori, sindaco di Capalbio, afferma: «Nella riunione in Regione Toscana il 19 aprile scorso avevamo portato all’attenzione dell’assessore regionale Ceccarelli la questione di Sat in merito alla concessione e validità della stessa alla luce delle determinazioni dell’UE ed anche rispetto alla durata correlata alla sostenibilità del piano finanziario. Naturalmente la Regione sul tema ha glissato come ha fatto sulla questione del procedimento di approvazione del progetto sui lotti alla luce delle determinazioni del Governo prima e del Parlamento poi con la individuazione della Project Review».
«Stesse criticità rilevate in VIII commissione in Senato – prosegue Bellumori -. Le azioni promosse dalle associazioni ambientaliste e dal partito della Sinistra Italiana denunciano da anni questa anomalia tutta italiana. In una vicenda che va avanti da oltre 40 anni oltre al poco rispetto per le comunità interessate da parte di alcuni politici, l’amarezza di assenza di legalità e trasparenza. Un velo pietoso sulla produzione da parte Sat di progetti e documenti costati fino ad oggi milioni di euro buttati per queste motivazioni. Anche al presidente Matteoli ho richiesto che il Governo revochi a Sat la concessione ristabilendo così i principi di legalità e di imparzialità avendo cura di intervenire sui lotti come quello di Capalbio che necessitano di interventi non più rinviabili».
«Era una questione aperta da molto tempo, tanto che anche in Consiglio provinciale, a Grosseto, avevamo avanzato dubbi sulla concessione rinnovata al tempo del Ministro Matteoli, che in base alle norme comunitarie non sembrava avere i requisiti per essere confermata». Così Leonardo Marras, capogruppo PD Regione Toscana, commentando la notizia della notifica del deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per la proroga della concessione autostradale a Sat.
«Leggo commenti entusiasti – prosegue Marras –, io non esulto. Anzi, la trovo una notizia pessima per il territorio: non tanto perché Sat non sia più l’interlocutore, per questo ci sarebbe da essere quasi felici, quanto perché resta tutto il problema di realizzare un’infrastruttura sicura e moderna. Chi parla di messa in sicurezza, infatti, si dimentica di dire che servono almeno un miliardo e duecento milioni di euro per attuarla; a meno che, chiaramente, non si pensi ad interventi minimali che non risolverebbero nessun problema di sicurezza e di qualità dei collegamenti per la Maremma. Dal 2003 lo Stato ha deciso di percorrere la strada dell’autofinanziamento, perché le risorse necessarie non erano disponibili, bene, era quello a mio avviso il momento di fare le barricate e nessuno le fece. Soprattutto non le fecero coloro che, ricoprendo incarichi istituzionali di rilievo come l’attuale sindaco di Orbetello che sedeva sui banchi della giunta comunale, avrebbero potuto farlo».
«Siamo di fronte, dunque, soltanto ad un ulteriore ritardo, all’ennesimo arresto di un cammino che invece è fondamentale portare a compimento. Spero – conclude – che dalla riflessione sul progetto che il Governo ha annunciato con il DEF scaturiscano scelte concrete ed un percorso nuovo e fattibile, senza tentennamenti e altre alzate di scudi dei soliti contrari a prescindere».
«E adesso non si dia la colpa a Bruxelles per far ritardare ancora i lavori per la realizzazione e la messa in sicurezza di una infrastruttura autostradale assolutamente necessaria per la costa». Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ammonisce contro il rischio che il deferimento dell’Italia davanti alla Corte di giustizia europea per le concessioni senza bando di gara rilasciate alla SAT possa creare nuovi ostacoli alla realizzazione del corridoio tirrenico.
«Evidentemente – dice Rossi commentando la richiesta della Commissione Ue – non si è fatto quanto si doveva per evitare questo spiacevolissimo giudizio di Bruxelles sul governo italiano, non si sono dati i chiarimenti necessari, non si sono presi i provvedimenti per evitare che questo avvenisse. Credo – continua – che nelle prossime settimane avrò un incontro con il ministro Delrio e a lui manifesterò questa esigenza assoluta: che non ci sia nessun nuovo ritardo e che si proponga una soluzione, che garantisca, con il minor impatto ambientale e sociale possibile, quattro corsie per mettere in sicurezza una strada che ha indici di mortalità tra i più alti d’Italia».
«Altrimenti – prosegue – penso che un giorno, lo dico scherzando ma non troppo, dovremo convocare il governo davanti alla corte dei cittadini della costa, condannata da decenni di ritardi da parte di Roma ad una situazione di carenza infrastrutturale, di marginalità e di difficoltosa mobilità che si riflette non solo nel grossetano, ma anche nelle altre aree con forti problemi di sviluppo e di tenuta occupazionale come Piombino, Livorno, Massa e Carrara. Mi batto da anni per una soluzione di questo problema e da parte dell’esecutivo nazionale non si è stati in grado non dico di realizzare un centimetro di asfalto, ma neanche di fare seria manutenzione. Sono sicuro – afferma Rossi – che il ministro saprà proporci soluzioni rapide e convincenti. Scriverò a tutti i deputati della Toscana, di maggioranza e di opposizione, – annuncia infine Rossi – affinché si facciano sentire con il governo e facciano cessare questa autentica presa in giro che si trascina ormai da decenni verso un territorio e una regione che hanno diritto di essere rispettati».
«La notizia dell’intervento della Commissione europea nei confronti dell’Italia, deferita alla Corte di Giustizia europea per la Tirrenica, è anche il risultato dell’azione di un territorio che non si piega di fronte agli interessi di qualche privato che, con il sostegno della peggiore politica, prova ad entrare in Maremma senza rispettarne il contesto sociale, economico ed ambientale». Afferma Marco Sabatini segretario provinciale SI Grosseto.
«Sono anni che, prima come SEL e adesso come Sinistra Italiana, abbiamo iniziato una battaglia senza quartiere contro un’opera scellerata, entrando con forza nelle tante contraddizioni progettuali e procedurali della Tirrenica, con il solo interesse di tutelare la Maremma ed i suoi cittadini. Abbiamo fatto questo percorso, duro e complicato, con tanti cittadini e le tante associazioni nazionali e del territorio impegnate, e adesso i risultati cominciano ad arrivare. Prima la decisione di inserire nel DEF governativo l’ipotesi dell’adeguamento dell’Aurelia al posto dell’Autostrada e adesso la decisione della Commissione europea di rinviare l’Italia alla Corte di Giustizia Europea per aver dato la proroga della concessione a SAT senza gara. Da tempo, attraverso il nostro parlamentare europeo Sergio Cofferati, i nostri senatori Loredana De Petris, Massimo Cervellini ed Alessia Petraglia, così come attraverso il nostro gruppo consiliare in Regione Sì Toscana a Sinistra, abbiamo messo in guardia chi governa sulle conseguenze di continuare a perseguire un’opera dannosa ma nessuno ci ha ascoltato… adesso – ci chiediamo – chi pagherà i danni? Una cosa è certa: noi non ci accontentiamo di avere ragione, finché non ci saranno i soldi che i maremmani meritano per la messa in sicurezza dell’Aurelia, Sinistra Italiana, a tutti i livelli, continuerà la propria battaglia».
«In più occasioni e ad ogni livello istituzionale – affermano i senatori Alessia Petraglia e Massimo Cervellini (Sinistra Italiana) – attraverso interrogazioni ed addirittura con un esposto alla Corte dei Conti, e con un grande lavoro sul territorio insieme alle associazioni, abbiamo sottolineato l’illegittimità di una procedura totalmente in contrasto con il diritto europeo e messa in piedi solo per andare incontro agli interessi di una società privata che voleva realizzare, in malo modo, un’opera fuori dal tempo e che avrebbe messo in ginocchio l’economia e la tenuta ambientale di un meraviglioso territorio come la Maremma».
«La responsabilità di tutto ciò – continuano – è in primis del governo Berlusconi-Matteoli (all’epoca Ministro delle Infrastrutture e sindaco di Orbetello) che nel 2009 concesse una proroga alla Sat senza andare a gara. Gravi responsabilità pesano anche sui governi regionali e nazionali a guida PD, con protagonisti Rossi e Nencini, e che su questo argomento hanno sempre fatto orecchi da mercanti. Noi da anni diciamo che la Concessione a SAT andava tolta, vedremo adesso, dal punto di vista dei conti pubblici, quanto questo comportamento costerà ai cittadini italiani».
«Adesso – aggiungono i due senatori di Sinistra Italiana – chiediamo di intervenire immediatamente per la messa in sicurezza dell’Aurelia: si è perso pure troppo tempo dietro gli interessi di una società privata dimenticando quelli di migliaia di cittadini che ancora non hanno una strada sicura per muoversi sul proprio territorio. Da ora in poi, se non si interverrà immediatamente, ogni incidente che avverrà su quella strada avrà nomi e cognomi ben precisi. Questa decisione – concludono – apre infine il vaso di pandora sulle concessioni autostradali in questo Paese e siamo pronti a scommettere che la Tirrenica non è l’unica ad avere questi tipi di problemi».