GROSSETO – Si è svolta nei giorni scorsi a Grosseto la giornata nazionale di premiazioni a progetti di ricerca infermieristica intitolata a Gemma Castorina. La giornata organizzata dal Collegio IPASVI di Grosseto patrocinata da Comune e Provincia di Grosseto e Azienda USL Toscana SudEst, nacque per ricordare l’infermiera deceduta insieme agli altri membri dell’equipaggio e al paziente nell’incidente di Poggio Ballone che vide coinvolto il servizio di elisoccorso 118.
La giornata cade durante la festa internazionale dell’infermiere che si svolge in tutto il mondo il 12 maggio. Nella cornice del palazzo Aldobrandeschi, nella sala “ Pegaso” che omaggia appunto quel triste evento, si sono succeduti numerosi interventi del mondo professionale e non solo che hanno ricordato le sfide, il senso e l’importanza della professione infermieristica. Presente alla giornata l’Assessore Milli, l’Azienda USL Toscana SudEst con il Direttore del Dipartimento emergenza urgenza Massimo Mandò e il Direttore del Dipartimento delle Professioni Infermieristiche Baragatti oltre ad un videomessaggio del Direttore Sanitario Simona Dei. Il Presidente Nicola Draoli ha illustrato le tensioni politiche istituzionali che insistono nel mondo della sanità in questo momento ma ha poi riportato il suo discorso sul tema della vicinanza e della prossimità che viene a perdersi tra professionisti e utenti, tra istituzioni e professionisti, invitando tutti a lottare per accorciare questa distanza e cercare un tempo di cura diverso. Oltre agli interventi professionali degli ospiti presenti la giornata ha visto la presenza di Maria Platter, segretaria regionale di cittadinanzattiva, che ha riaffermato la centralità dell’infermiere nel sistema di cura e di come questa può fare la differenza solo se supportata da organizzazioni rispettose e illuminate ma ha anche portato un monito agli infermieri nel cercare un contatto con il malato ancora più attento e consapevole. Grande attenzione è stata data alle sfide dell’assistenza territoriale, ambito di cura che in Toscana è descritto normativamente con molta attenzione ma che trova ancora molte difficoltà ad esprimersi compiutamente e su cui c’è bisogno di investire risorse e competenze con il coraggio di un cambiamento culturale e organizzativo ancora più incisivo. Infine sono stati assegnati i Premi. Quello speciale Aziendale ad un progetto di ricerca che indagherà la resilienza dei professionisti in sala operatoria. Quello nazionale ad uno studio che indagherà la qualità dell’assistenza nella popolazione LGBT (Lesbian Gay Bisexual Transgender), vinto da un gruppo di infermieri dottori di ricerca della provincia di Chieti. Per approfondire la giornata www.ipasvigrosseto.it
“È una giornata importante oggi”, dice Nicola Draoli, “che ricorda a tutti e forse più a noi stessi, chi siamo, cosa possiamo dare ai nostri assistiti, quale sia il nostro ruolo ad oggi e come può ampliarsi e diversificarsi, quali le sfide e le difficoltà che ci attendono. In Toscana non è un momento facile. Ci siamo posizionati più volte, e stiamo interloquendo molto con la Regione, per chiedere un passo avanti, per chiedere coraggio ad una Regione che è sempre stata il vanto del sistema sanitario nazionale. Il coraggio di investire ancora di più e con più chiarezza nelle competenze infermieristiche in particolare sul territorio e nell’emergenza urgenza, per chiedere linee di indirizzo volte a definire standard minimi di organici nei vari contesti, per rivedere il sistema universitario – per quanto di competenza – e integrarlo in un tempo più attuale con i nuovi assetti e coerente con gli indirizzi di sviluppo sanitario regionale. Avverto alcuni preoccupanti conflitti interprofessionali, anche manifestati con il silenzio alla richiesta di lavorare congiuntamente a determinate tematiche, e questo mi preoccupa molto. Sono conflitti che credo però politici, solo politici. I professionisti che lavorano insieme sanno quanto sia importante che ognuno di loro abbia le migliori competenze e sia in grado di esercitarle ed ampliarle nel rispetto delle specifiche di tutti e nel lavoro di squadra. Il nostro obiettivo primo e ultimo è dare ad ogni persona la risposta di cui ha bisogno. A questo bisogna tendere e alla Regione e ai nostri rappresentanti politici chiedo di aiutarci a superare certe logiche di recinzione professionale quando non sono utili ai cittadini. “