SCANSANO – Dopo il successo registrato nelle scorse edizioni, Poggioferro ritorna a festeggiare all’insegna dell’ecosostenibilità, della filiera corta e del buon cibo. La collaborazione tra circolo sociale ANSPI, Coldiretti, Legambiente e numerose associazioni e aziende maremmane si conferma vincente e l’edizione numero 47 della Sagra del Tortello è ancora una volta uno degli eventi gastronomici più attesi in provincia di Grosseto per la capacità di unire tradizione e innovazione, con uno sguardo sempre molto attento all’ambiente.
La particolarità di questa Sagra è infatti un sempre più rigoroso controllo per la filiera corta e il basso impatto ambientale: circa 7 anni fà, il comitato che la organizza ha deciso di intraprendere una strada che potesse fare di questo evento un esempio da imitare. Il percorso non è stato facile nè economico, ma dal 2011 l’evento si è fregiato della collaborazione di Legambiente e Coldiretti divenendo ecosostenibile, a ridotto impatto ambientale, con prodotti a filera corta, cioè della maremma, per quanto più possibile.
Seguendo le buone pratiche delle feste di Legambiente viene raggiunta una raccolta differenziata che supera il 90%, i piatti e i bicchieri usati sono compostabili, l’acqua naturalizzata evita le bottigliette, il caffè in cialde smaltito nell’umido, i volantini sono stampati in carta riciclata.
Queste buone pratiche hanno fatto sì che la Sagra di Poggioferro ricevesse, prima in tutta la Toscana, il premio di Toscana Ecoefficiente 2012 con l’assegnazione del logo, grande vanto dell’organizzazione che ha visto premiati gli sforzi di un duro ed oneroso lavoro.
La Sagra del Tortello è un ottimo esempio di valorizzazione delle tradizioni popolari, come ricorda Tina Citerni del circolo ANSPI “E’ iniziato tutto molto tempo fà, la parrocchia di Poggioferro è dedicata alla Santa Croce e il patrono si festeggia il 3 Maggio, con la S. Messa solenne seguita dalla processione per le vie del paese. Come in usanza nella Maremma, era pregio far seguire la processione dalla Banda Musicale e tutti gli anni i musicanti venivano ospitati nelle case della contrada di turno. Il piatto principe del 3 Maggio sono sempre stati i tortelli, e le massaie facevano a gara a chi li faceva più buoni, con la sfoglia più sottile, col ragù migliore. Proviamo a pensare perchè i tortelli, siamo a Maggio, nelle case viene fatto il formaggio che deve durare tutto l’anno, quindi c’è sovrabbondanza di ricotta fresca, e nell’orto ci sono le prime bietole, quindi prodotti a costo zero e di alta qualità che in mano a una cuoca diventano un piatto prelibato, qualcuno ha pensato che forse proprio a Poggioferro sia nato il tortello maremmano!”. Nel 1971 nacque l’Unione Sportiva Poggioferro, e venne istituzionalizzata la sagra per finanziare l’allora nascente campo sportivo, per non sminuire la festa del santo patrono i parrocchiani devoti alla Santa Croce spostarono la sagra la domenica dopo il patrono. Da allora la tradizione viene rispettata e visto il successo riscosso in tutta la Toscana, la Sagra del Tortello concede sempre il bis la terza domenica di maggio.
Oggi la manifestazione è l’occasione che riunisce moltissime associazioni e aziende del territorio, per ricordarne alcune fra le più importanti: Coop Pomonte per la carne locale e l’olio di loro produzione, Caseificio Grosseto per la ricotta e il pecorino, la Cantina del Morellino per il vino, il forno del paese per il pane e il famosissimo Biscotto Salato, le fragole vengono da Pian d’Alma e i pomodori dalla Valfrutta, che li garantisce coltivati e lavorati in Maremma.