GROSSETO – «Da quando l’amministrazione comunale ha chiuso i pozzi irrigui, riceviamo quotidianamente lamentele e sfoghi da cittadini e di condomìni, che da un giorno all’altro si sono visti impossibilitati
ad annaffiare il proprio giardino». Il consigliere Pd Catiuscia Scoccati interviene sulla questione dei pozzi in città. «Nessuno chiede di non pagare (a parte coloro con i quali il Comune aveva stretto patti diversi); si evidenzia però che per tempi e modi della decisione, si rischia di far seccare tutti i giardini (alcuni anche pubblici) e di provocare danni irreparabili».
«Occorre dunque chiarezza su questa “patata bollente “; anche sulle possibili soluzioni ventilate dal Comune agli amministratori di condominio, e dai contorni oggi poco chiari – prosegue la nota -. L’iter avviato con la precedente amministrazione, vedeva coinvolto l’ufficio lavori pubblici del Comune, attraverso la mappature dei pozzi ed il censimento degli utenti, così da distribuire tra questi ultimi il costo del servizio».
«Ora si afferma che questo percorso non è sostenibile e, prima ancora di redigere un regolamento appropriato e portare avanti la soluzione del problema, si chiudono i pozzi con la richiesta ai singoli amministratori di condominio di farsene carico senza una previa mappatura. Il che suscita non poche perplessità, dal momento che i pozzi hanno sempre avuto una destinazione promiscua, per di più a servizio di molteplici unità condominiali.
Quel che potrebbe essere agevole in caso di pozzi a servizio di pochi utenti, sarebbe estremamente complicato se non impossibile in caso di molte utenze. La decisione del Comune sta suscitando moltissimi problemi e vibranti proteste. Dovremo dar modo di trovare una soluzione adeguata al problema. L’opposizione in tal caso – conclude Scoccati – non si sottrarrebbe dal fare la propria parte».