BAGNORE – Si svolgerà venerdì 12 maggio a Bagnore alle ore 17,30 , al Circolino, il quinto degli incontri pubblici in programma nelle frazioni dei due Comuni di Castell’Azzara e Santa Fiora sulla fusione.
“L’incontro di Bagnore – scrive il Comitato per la Fusione dei Comuni di Santa Fiora e Castell’Azzara – sarà l’ultimo degli incontri informali programmati nelle frazioni dei comuni di Castell’Azzara e Santa Fiora, ma il percorso di informazione non si fermerà qui, infatti stiamo programmando ulteriori iniziative anche nel periodo estivo invitando anche rappresentanti istituzionali a parlare del tema.
Il primo obiettivo del Comitato è arrivare alla proclamazione del referendum consuntivo sulla fusione da parte di Regione Toscana entro fine estate autunno 2017, per far ciò chiederemo ai Consigli Comunali dei due paesi di deliberare a favore della richiesta del referendum e, se ciò non sarà possibile, procederemo con la raccolta delle firme dei cittadini necessarie.
La serie di incontri è stata molto utile ed è servita anche a mettere a fuoco quelli che sono i timori della cittadinanza, a volte differenziati anche per singolo centro abitato. Al centro dei vari dibattito vi è stata la rete delle scuole, soprattutto a Castell’Azzara e Selvena, i servizi in generale, i finanziamenti collegati alla fusione e, ovunque, la possibilità di svincolarsi dagli obblighi di legge che impongono ai comuni sotto i 3.000 abitanti in zona montana, di aggregare gli uffici, servizi e bilanci nell’Unione dei Comuni”.
“È quest’ultimo un problema ricorrente assieme ai contributi che rende la fusione una prospettiva auspicata – si legge ancora in una nota – L’Unione al momento è vista come una duplicazione di burocrazia con scarse capacità di azione, vincolate come noto alle decisioni della giunta composta dai sindaci di sette (dopo l’uscita di Cinigiano) comuni differenti, con esigenze differenti e istanze differenti. Comuni che per potere effettuare le spese necessarie al loro funzionamento devono aspettare che tutti e sette abbiano approvato i loro bilanci e quindi che l’Unione stessa abbia approvato il suo.
In un mondo dove tutte le attività sono veloci ed è sempre più necessario essere efficienti l’Unione sembra essere proprio il simbolo e residuo di un sistema burocratico antiquato .
La fusione consentirà al nuovo Comune di superare i quattromila abitanti e di non essere più soggetto ai vincoli dell’Unione dei Comuni con l’obbligo dell’associazione delle funzioni. Il nuovo Comune sarà libero di decidere se e quali servizi condividere.
Una nuova dimensione consentirà, dunque, di ragionare tutti insieme su quali siano le soluzioni amministrative migliori, funzionali alla vita e alla crescita delle nostre zone”.