GROSSETO – Un incontro vivace e partecipato, quello che si è svolto venerdì 5 maggio, nella sala Consiliare del Comune di Grosseto, sul tema di come realizzare una rete di defibrillatori ad accesso pubblico, nel territorio provinciale. Organizzato dalla Asl sud est – in collaborazione con le istituzioni e la Conferenza dei sindaci – e aperto alla cittadinanza, ha visto la partecipazione attiva di molti singoli cittadini, del volontariato e dell’associazionismo in genere, tutti interessati a capire l’importanza di questo semplice strumento e come poter contribuire a salvare la vita di una persona colpita da arresto cardiaco.
“Come Azienda sanitaria siamo impegnati a dare il massimo contributo per diffondere la cultura del ‘soccorso attivo’ da parte dei cittadini e a farlo in ogni occasione possibile, che sia una sagra, una manifestazione sportiva, un evento istituzionale o un qualunque altro momento pubblico che raccolga molte persone”, ha dichiarato il direttore del Dipartimento di Emergenza-Urgenza (DEU) della Asl, Massimo Mandò. “Ancor più siamo a disposizione, con gli operatori sanitari dell’emergenza, a insegnare come si usa il defibrillatore, ma anche come un qualunque cittadino che si trova di fronte a un evento di emergenza possa collaborare con gli operatori sanitari o presti correttamente soccorso prima che arrivino. Essere parte attiva, non rimanere con le mani in mano, soprattutto sapere cosa fare o cosa non fare può realmente rappresentare la differenza tra la vita e la morte di un paziente”.
La risposta alla sollecitazione dell’Azienda, che era presente con il dottor Mandò e alcuni medici e infermieri del DEU, è stata corale da parte dei cittadini, delle associazioni, dei sindaci presenti, che si sono dichiarati disponibili a lavorare di concerto con la Asl per fare informazione e sensibilizzazione, ma soprattutto per dotarsi dei defibrillatori e costruire sul territorio una rete ad accesso pubblico: non solo nei tradizionali luoghi di aggregazione, di studio, attività sociale e sportiva, ma anche nelle vie, nelle piazze, nelle città, nei pesi e nelle frazioni, con particolare riguardo a quelle più lontane dagli ospedali e dalle strutture sanitarie.
Un ulteriore sollecitazione è venuta dai sanitari a mettere i defibrillatori anche nei condomini, nei palazzi, nei luoghi privati, con una mappa coerente per posizionare questi strumenti in maniera organica e coordinata, formando contestualmente le persone al loro uso.