GROSSETO – «A gennaio 2017 il Consiglio Comunale bocciava, con la sola eccezione del Consigliere Carlicchi (Passione per Grosseto), l’emendamento del M5S riguardante la possibilità discrezionale da parte dei genitori degli alunni di far consumare il pasto da casa, all’interno delle mense scolastiche, facendo seguito ad alcune pronunce giurisprudenziali (2016) che riconoscevano alle famiglie questo diritto». Inizia così la nota dei consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Daniela Lembo, Francesca Amore, Gianluigi Perruzza, Antonella Pisani sul servizio di mensa scolastica e sulla possibilità di portare in classe cibo da casa.
«A seguito del “caso Torino” alcune famiglie grossetane hanno individualmente fatto richiesta ai propri dirigenti scolastici, vedendosi negare questa possibilità. Con una nota del Ministero dell’Istruzione (MIUR), la numero 348 del 3 Marzo 2017, inviata agli uffici scolastici regionali, si riconosce invece il diritto ai genitori di far consumare il pasto, portato da casa, ai figli all’interno dell’area di refezione scolastica».
«Basta, come descritto nella nota firmata dal capo del Dipartimento Rosa De Pasquale, che venga riservata ogni attenzione nell’attivare procedure atte ad evitare possibilità di scambio di alimenti, come avviene, ad oggi, per la somministrazione dei pasti speciali,
“rimproverando” inoltre tutti quei Dirigenti che hanno negato ai genitori il diritto di far mangiare i loro figli come vogliono».
«I consiglieri del M5S richiamano l’attenzione sul fatto che gran parte degli alimenti somministrati nelle mense scolastiche viene costantemente e palesemente buttato nei rifiuti davanti agli occhi dei bambini: questo spreco rientra nei programmi di educazione alimentare?»
«Troppi genitori esasperati e rassegnati poiché loro bimbi escono da scuola senza aver mangiato nulla sono comunque costretti a versare quasi 7euro per un servizio di cui non dispongono. Non è forse meglio portare da casa la giusta dose di alimenti, sicuramente graditi al bambino, piuttosto che farli uscire affamati o addirittura digiuni da scuola, perchè hanno rifiutato il pasto della mensa?»
«E non veniteci a dire che i pasti della Mensa sono migliori del cibo preparato dalla mamma, soprattutto perché si continua a seguire linee di indirizzo ministeriali “obsolete e senza alcuna base scientifica” come dichiara il Prof. Franco Berrino, dell’istituto Nazionale dei Tumori di Milano, Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva, “mentre si dovrebbero adottare menù coerenti con le raccomandazioni internazionali per la prevenzione delle malattie”, aggiunge il Professore.
Il M5S Grosseto presenterà a giorni una proposta di delibera su un nuovo modello di refezione scolastica che superi le problematiche e molte criticità che l’attuale impostazione ha evidenziato».