GROSSETO – Arriva la prima pubblicazione scientifica per Certema, su Scientific Reports, l’autorevole rivista on line di Nature. Il manoscritto riguarda la propagazione dei terremoti e offre un notevole contributo alla comprensione dei fenomeni che originano gli spostamenti superficiali associati a magnitudo moderata (<= 7 .0) in regioni continentali sismicamente attive.
“E’ un risultato molto importante per il Certema – spiega il direttore Stefano Petrella – raggiunto grazie alle elevate performance del microscopio elettronico installato nel Laboratorio Tecnologico di Borgo Santa Rita e alle competenze e professionalità che il Centro è stato capace di attrarre. Nature, infatti, è una rivista di riferimento per la comunità scientifica internazionale, che ammette alla pubblicazione solo lavori scientificamente solidi.”
Gli autori della pubblicazione scientifica sono: Luca Smeraglia, del Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Università La Sapienza di Roma; Andrea Billi, del Consiglio Nazionale delle Ricerche IGAG di Roma; Eugenio Carminati del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università La Sapienza di Roma; Andrea Cavallo del Laboratorio Certema di Cinigiano (Gr); Giulio Di Toro, dell’Università di Manchester e di Padova e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma; Elena Spagnuolo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma e Federico Zorzi, del Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova.
“Con le attrezzature presenti nel Laboratorio tecnologico maremmano – spiega il dottor Andrea Cavallo, ora responsabile dell’area microscopia del Certema dopo anni di esperienza all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma (INGV) – è stato possibile caratterizzare le rocce di faglia, rilevando microstrutture alla scala sub micrometrica. All’interno di una roccia carbonatica, proveniente da una faglia sismogenetica attiva dell’Appennino centrale, sono stati individuati strati micrometrici contenenti fillosilicati, il gruppo di minerali a cui appartengono le argille. L’importanza della presenza di questi minerali in una faglia è legata all’azione lubrificante che essi svolgono. Infatti, sempre nell’ambito di questo studio, è stato dimostrato con esperimenti tribologici come i fillosilicati, anche in concentrazioni bassissime (di circa il 3%), riescano a ridurre notevolmente l’attrito, favorendo quindi la propagazione della dislocazione lungo la faglia fino alla superficie terrestre. Per localizzare livelli così sottili di minerali argillosi in matrice carbonatica è stata effettuata una mappatura chimica ad alta risoluzione resa possibile dalla particolare configurazione del microscopio di Certema, che ne costituisce una piattaforma ottimizzata per la microanalisi chimica”.
Oltre alla soddisfazione per la pubblicazione, il consolidamento delle collaborazioni del Certema con l’università della Sapienza di Roma, il CNR di Roma, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma, l’Università dì Manchester e di Padova, ha creato i presupposti per applicare questo promettente studio al sisma che ha scosso Amatrice e Norcia lo scorso agosto 2016, il cui prodotto scientifico è adesso in corso di revisione su Tectonophysics.
Ecco il link alla pubblicazione su Scientific Reports: https://www.nature.com/articles/s41598-017-00717-4