GROSSETO – “L’impiego dei voucher in agricoltura è stato pari ad appena l’1,6% del totale praticamente stabile da cinque anni perché è l’unico settore rimasto praticamente “incatenato” all’originaria disciplina “sperimentale” con tutte le iniziali limitazioni, solo lavoro stagionale e solo pensionati, studenti e percettori di integrazioni al reddito”.
Lo scrive Andrea Renna, direttore di Coldiretti Groseto.
“In agricoltura in provincia di Grosseto sono stati venduti nel 2016 solo 9764 voucher, per un totale di 97mila 640 euro. L’abrogazione fa perdere opportunità di lavoro a moltissimi giovani studenti, pensionati e cassa integrati impiegati nelle attività stagionali in campagna dove con l’arrivo della primavera sono iniziati i lavori. Occorre ora individuare una valida alternativa perché, con l’abrogazione della disciplina del voucher, il sistema agricolo è stato doppiamente penalizzato in quanto, se da una parte non si riscontravano nel settore indizi di abnorme e fraudolento utilizzo da dover correggere, dall’altra certamente l’intero percorso di emersione intrapreso dal 2008 ad oggi rischia, in assenza di interventi adeguati, di andare perduto”.
“Pertanto a fronte dell’abrogazione del voucher diviene indispensabile costruire ex-novo uno strumento che possa rispondere alle stesse esigenze delle imprese e dei lavoratori. Strumento che al pari del voucher semplifichi la burocrazia per l’impresa, sia agile e flessibile rispondendo soprattutto ad un criterio di tempestiva disponibilità all’impiego e dall’altra generi opportunità di integrazione al reddito per giovani studenti, pensionati e cassa integrati in quadro compiuto di garanzie soprattutto assicurative.