GROSSETO – Tre attacchi, 10 capi adulti e 13 più piccoli sterminati. Questi i numeri di uno degli ennesimi attacchi con conseguente perdita di reddito per gli allevatori maremmani. “
L’azienda colpita, nei giorni scorsi, è quella del nostro associato Angelo Marzocchi che, non nuovo a queste vicende, insieme a noi, ha voluto stigmatizzare all’assessore all’agricoltura regionale, Marco Remaschi, la gravità della situazione”. A parlare Andrea Renna, direttore della Coldiretti di Grosseto che, a margine della inaugurazione della Fiera del Madonnino, proprio con Marzocchi, il presidente regionale di Coldiretti Toscana, Tulio Marcelli e quello provinciale di Coldiretti Grosseto, Marco Bruni, ha ribadito la necessità di avere risposte concrete per gli allevatori. “Non possiamo restare fermi – ha detto Marzocchi a chiare note all’assessore con i dirigenti della Coldiretti. Coldiretti Grosseto con il supporto della sede regionale da mesi, ormai, segue la vicenda. “Siamo usciti dal protocollo d’intesa per i risultati scarsi in termine di catture, chiesto alla Regione Toscana di eleminare il freno del de minimis per gli allevatori e registrato, in un recente incontro presso la nostra sede di Grooseto, lo scorso febbraio, il via libera di Remaschi e della Regione Toscana per l’attuazione del piano lupo – hanno detto Marcelli e Bruni – ma non si deve abbassare la guardia”.
L’assessore Remaschi ha garantito che se il Piano Lupo non passerà, come sembra, nella conferenza stato regioni (anche se dal punto di vista tecnico dopo l’incontro di Coldiretti con il Ministro Galletti la Conferenza aveva dato il proprio via libera) la Regione Toscana lavorerà per proseguire da sola nella tutela degli allevatori. “Continuare a seguire queste vicende fa parte del nostro lavoro – ha detto Renna – e continueremo a farlo senza demagogia o sterili polemiche che non ci appassionano davvero. All’assessore Remaschi, che ringraziamo per averci ascoltato in queste ore abbiamo trasmesso di nuovo le istanze dei nostri 39 imprenditori che hanno avuto danni per circa 80mila euro prima dell’avvio delle richieste di risarcimento. Anche questi attendono risposte e siamo certi che con il supporto della sede regionale di Coldiretti saremo in grado di ottenere qualche riscontro e su questo continueremo a lavorare con discrezione ma determinati ”.
Coldiretti ricorda anche i numeri del fenomeno: nel 2015 sono state presentate domande di risarcimento, riferite a 14 mesi nel periodo novembre 2014-dicembre 2015, per 698 attacchi di predatori, per un danno che supera 1,3 milioni di euro. Nel 2016, solo in dieci mesi, gli attacchi sono stati 616 per un danno di oltre 1 milione di euro. “Se guardiamo alla media mensile degli attacchi dei lupi – Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana – siamo passati dai 30 attacchi al mese del 2014 ai quasi 60 attacchi al mese del 2016. I danni sono ingenti sia come perdita degli animali uccisi, ma anche come danni indiretti. In seguito agli attacchi molte pecore abortiscono, perdono gli agnelli e cessano la produzione di latte con importanti conseguenze anche commerciali perché gli allevatori non riescono a mantenere gli impegni di fornitura con i clienti”.
“E’ in gioco la sopravvivenza di territori – conclude Bruni – che pulsano esclusivamente della presenza di allevatori e delle loro famiglie. Il loro esodo ed il conseguente abbandono di quei presidi esporrebbero i territori a valle a nuovi rischi di dissesto idrogeologico”.