FIRENZE – La Regione ha stanziato un milione e ottocento mila euro – ed altre risorse arriveranno con la variazione di bilancio – per garantire anche il prossimo anno scolastico, quello 2017-2018, un aiuto alle famiglie con minor capacità economica nelle spese per l’acquisto di libri, servizi e materiale didattico di varia natura per le medie e le superiori: un contributo forfettario, come è stato anche negli anni passati, da 280 a 105 euro a studente (fino a 1500 euro per chi abita al Giglio o a Capraia, più disagiati) e senza la necessità di rendicontare quanto speso.
“Abbiamo semplificato i passaggi intermedi tra Regione e Comuni assicurando per il prossimo anno tempi più rapidi nell’erogazione dei contributi alle famiglie – commenta l’assessore all’istruzione Cristina Grieco, che ha portato la delibera in giunta – Abbiamo deciso di stanziare da subito il primo milione e ottocentomila euro proprio per evitare ritardi e garantire continuità nelle politiche. Con i minori trasferimenti e i tetti alla spesa sempre più bassi a cui anche le Regioni sono costrette non è stato facile. Abbiamo lasciato invariate le quote dell’assegno destinato ad ogni studente e con le successive variazioni di bilancio troveremo ulteriori risorse”. Gli uffici della Regione hanno anche predisposto una schema di bando comunale, per una maggiore omogeneità di attuazione su tutto il territorio regionale.
L’assegno varia a seconda dell’anno di corso. Le risorse saranno trasferite a Comuni e Unioni di comuni tenendo conto della popolazione in età scolare e dei redditi delle famiglie. Lo stesso sarà fatto con i fondi statali, non ancora quantificati.
Le pagine sul diritto allo studio sul sito della Regione Toscana (clicca qui) La domanda potrà essere presentata dalle famiglie che non superano i 15 mila euro di Isee, l’oramai famosissimo indicatore che misura redditi di tutto l’anno e patrimonio rispetto all’ampiezza del nucleo. Per gli studenti delle superiori la soglia sale a 20 mila euro. Ci sono naturalmente anche requisiti di merito: per le medie e il biennio successivo il diritto al contributo cessa ad esempio nel caso uno studente che ripeta l’anno si iscriva allo stesso istituto e abbia i medesimi libri; per gli ultimi tre anni delle superiori è invece obbligatorio essere stati promossi. Superati infine i venti anni di età, nessun contributo potrà essere richiesto.
I Comuni possono decidere in autonomia di utilizzare parte dei fondi stanziati dalla Regione per la messa a punto di progetti di comodato gratuito dei libri di testo. Se le risorse regionali non fossero sufficienti a coprire tutte le richieste, potranno ridurre i singoli contributi del 30 per cento. L’assegno naturalmente può anche essere superiore a quello indicato dalla Regione, a patto però che i Comuni aggiungano risorse proprie e che ci sia una copertura finanziaria per tutti gli aventi diritto.
Le pratiche si inoltrano al Comune di residenza.