MAGLIANO IN TOSCANA – «Non intendo più partecipare al consiglio comunale, esco dalla maggioranza». Il consigliere comunale di maggioranza Maurizio Gonnelli non lascia spazio ai dubbi: il suo percorso nell’amministrazione Cinelli è chiaramente arrivato al capolinea. Gonnelli parla della vicenda dell’arrivo dei migranti come l’ultima goccia di una serie di dissapori iniziati già all’indomani dell’elezione.
«Il giorno dell’insediamento sono subito emerse cose che non mi stavano bene – afferma Gonnelli -. Eravamo una lista civica, e invece sono venuti fuori gli appoggi politici (di Fratelli d’Italia) per questo furono subito chieste le dimissioni del sindaco. Siamo andati avanti per i sacrifici fatti negli anni: ho partecipato a 5 legislazioni, da anni volevo il cambiamento e abbiamo ingoiato il rospo. Abbiamo deciso di dargli tempo, ma le cose non sono migliorate».
Poi Gonnelli precisa «Non ho mai chiesto assessorati, ma solo di essere informato prima di quanto riguarda il territorio di Collecchio e Cupi, che è quello in cui abito e in cui abita il mio elettorato di riferimento, quello che risiede nell’area parco: la cosa più brutta è vivere in un contesto e non poter dare risposte perché non sai».
La goccia, come dice Gonnelli, è l’arrivo dei migranti a Collecchio «Io non voglio dire che sono contro la scelta di far venire gli extracomunitari al Collecchio, anche perché si tratta di una proprietà privata e lo può fare, però Cinelli avrebbe potuto avvertirci, magari si poteva cercare una alternativa. Magari, invece di 35 uomini, potevamo vedere di far venire delle famiglie che si sarebbero inserite in maniera differente sul territorio».
«Questa lista civica “Magliano in Toscana oggi” è stata fatta grazie all’esperienza di Massimo Felicioni – ricorda Gonnelli -, abbiamo cercato un candidato sindaco, abbiamo coinvolto Cinelli, che ha accettato. Abbiamo fatto un buon lavoro sul territorio per arrivare alla vittoria, facendo anche promesse, e invece il territorio non ha avuto risposte».
«Abbiamo costruito la figura di Diego Cinelli, che politicamente non esisteva – puntualizza Felicioni – lo abbiamo seguito, costruito un programma, affiancato da figure come Gonnelli, ben radicate sul territorio. Gente che ha portato acqua e voti alla lista».
«Si chiude oggi una fase politica, un periodo di liste civiche – prosegue Felicioni -. Avevamo un programma gradito al territorio, abbiamo aspettato per vedere se fosse stato possibile un cambiamento che non c’è stato. Su Magliano però non vogliamo mollare la presa: chi era con noi ci ha seguito, sa cosa volevamo fare. Quello da cui ci sfiliamo è il tipo di politica del sindaco, con la fascia e la bandiera di Fratelli d’Italia, un centrodestra che sta facendo la propria politica e con cui non abbiamo nulla a che fare».
Poi Felicioni conferma «Ho dato la mia adesione al Pd, mi sono iscritto a Firenze e non qui perché non ho da chiedere nulla. Sono stato tra i primi ad essermi iscritto al circolo di Matteo Renzi». Stesso percorso che sembra seguire anche Gonnelli che ammette la propria disponibilità, alla prossima tornata elettorale, ad aderire ad un progetto di centrosinistra.
«Non possiamo renderci corresponsabili di un fallimento – attacca Felicioni – se ci sono 200 persone che appoggiano il sindaco quel che mi chiedo io è da che parte stiano gli altri 900 elettori. Un commissariamento – sottolinea pensando ad una possibile caduta del Comune – non è la fine del mondo. Il commissario si occuperà dell’ordinaria amministrazione, anche perché, in questa Giunta, di straordinario non c’è nulla».
Intanto per il 2 di maggio il sindaco Cinelli ha convocato il consiglio comunale per approvare il bilancio. Se in quell’occasione non dovesse avere una maggioranza si aprirebbero, in caso di sfiducia, le porte ad un commissariamento lungo un anno. Non ci sarebbe tempo per votare in questa tornata elettorale (per votare nell’anno il Comune sarebbe dovuto cadere entro la fine di febbraio), e tutto verrebbe rimandato al 2018, assieme a Gavorrano, Semproniano e Monte Argentario.
E Felicioni conclude «Ci sono state minacce alle attività, alle persone: le minacce si fanno in altri ambienti, qui la prima cosa deve essere il rispetto. Se il clima dovesse essere ancora questo mi farò carico di parlarne con chi di dovere».