GROSSETO – “Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha detto che l’autostrada non è indispensabile e occorre invece adeguare e mettere in sicurezza l’attuale tracciato costiero. Meglio tardi che mai. Il ministero, adesso, la pensa esattamente come l’Europa, come il Movimento 5 stelle, come i comitati e tanti cittadini consapevoli ed informati che si sono sempre opposti alla realizzazione di un’autostrada in Maremma. Oggettivamente questa è una di quelle notizie che mettono le cose a posto: la verità è come l’olio, viene sempre a galla”.
Lo scrivono i consiglieri M5S di Grosseto Daniela Lembo, Antonella Pisani, Francesca Amore e Gianluigi Perruzza.
“La nostra soddisfazione – aggiungono – è quindi sincera e motivata tanto quanto l’incredulità e lo sconcerto nel leggere le parole di Leonardo Marras, capogruppo Pd in Regione, da sempre corifeo della truffa tirrenica, che ora si dice d’accordo con il governo nel non proseguire la realizzazione dell’autostrada ma, casomai, mettere in sicurezza l’attuale tracciato: ossia, quella che per lui è la posizione del Pd maremmano. Roba da non credere. Un ribaltone assurdo ed incoerente, ma che ormai non stupisce più nessuno. A riportare un po’ di coerenza all’interno del Pd ci ha pensato il deputato Luca Sani (quello che nel 2007 era entusiasta sostenitore del primo progetto autostradale, quello da 3,2 miliardi, senza accorgersi che a fine concessione lo stato avrebbe dovuto rimborsarli tutti) che ha detto, anima candida, la verità: il Pd era e resta favorevole alla realizzazione dell’autostrada privata (e dunque anche all’esproprio dell’Aurelia) e che è stato un errore non aver chiaramente mantenuto la posizione a favore dei sì durante questi ultimi mesi.
È abbastanza ridicolo che Luca Sani nella sua ansia di bacchettare i sindaci di centrodestra, in particolare Vivarelli Colonna, non si sia accorto di criticare la sfacciata volubilità del capogruppo regionale Pd. Lo sappiamo, è fatto così. Ma è anche capibile: in termini di opportunismo ed incoerenza, tra il sindaco di Grosseto (ormai diventato recordman di cambi di posizione sul tema autostrada in cambio di un po’ di visibilità) e l’ex presidente della provincia è una bella lotta. E adesso?”.
“Adesso più che mai l’intera comunità maremmana deve unirsi e pretendere l’adeguamento e la messa in sicurezza dell’Aurelia, considerando che le infrastrutture viarie di un paese sono beni comuni importanti e necessari, e come tali non devono essere alienabili, tolti alla comunità e regalati al libero mercato (ammesso che esista), e l’Aurelia-Variante Aurelia tali sono. Essendo beni comuni è giusto che si provveda al finanziamento delle opere attraverso la fiscalità generale, le nostre tasse. In uno stato “normale” il pagamento di bolli auto, accise, Irpef e quant’altro è un dovere, ma i cittadini hanno anche il diritto di pretendere qualcosa in cambio, infrastrutture viarie comprese. I soggetti privati chiamati a realizzare l’autostrada sono sempre gli stessi, gli amici degli amici, quelli che, lavorando in monopolio, ci fanno pagare pedaggi tra i più cari al mondo. L’Europa, già da tempo, nel suo libro bianco sui trasporti, ha analizzato lo stato delle infrastrutture viarie europee e, per quanto riguarda l’Aurelia, ha indicato la via dell’adeguamento e messa in sicurezza, non la realizzazione di un’autostrada. La superstrada, pubblica e gratuita, è ad oggi una delle migliori soluzioni esistenti. Il tracciato a nord di Grosseto ne è un esempio: arrivare a Livorno non costa nulla, viaggi in sicurezza ed il limite a 110 km/h anziché i 130 di un’autostrada non sono determinanti. L’adeguamento e messa in sicurezza può contemplare mini varianti da realizzare nei punti più critici del tracciato risolvendo così uno dei problemi sollevati dai fautori del sì. Questo, se veramente si vuole, è il momento giusto perché le amministrazioni del territorio chiedano al governo di revocare la convenzione con Sat (che è fonte di contenzioso con l’Europa) e di iniziare subito un adeguamento dell’Aurelia a sud di Grosseto”.
“I soldi per iniziare ci sono, visto che si volevano dare 165 milioni di euro a Sat, iniziamo con quelli. Anas potrebbe/dovrebbe aggiornare il progetto Anas 2001 (via la tipologia autostradale, per il traffico odierno basta una moderna superstrada, meno impattante e più facilmente realizzabile) e modificarlo sostanzialmente nei tratti più critici (Orbetello. Capalbio) prestando ascolto alle proposte delle amministrazioni, i cittadini, le associazioni del territorio. La retorica del progresso, della crescita legate solo all’autostrada sono parole vuote di significato ed è stato dimostrato con cifre, dati, documenti, una moderna superstrada pubblica e gratuita sarebbe un volano sicuramente migliore per l’economia del territorio e la soluzione economicamente più vantaggiosa per la Maremma. Come M5S Grosseto torniamo quindi a chiedere all’istituzione Provincia ed ai Comuni interessati dal tracciato di approvare atti unitari attraverso i quali chiedere con forza la copertura economica delle opere di adeguamento e messa in sicurezza. Uniamo le forze e mettiamo da parte tutto il resto. Adesso o mai più”.