GROSSETO – Il no all’autostrada continua a far discutere.
“Il presunto stralcio del progetto del corridoio tirrenico dal Def 2017, non ancora confermato ufficialmente, sarebbe l’ennesimo esempio vergognoso della stato fallimentare in cui versa il nostro governo nazionale – scrive il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna – Da quando, lo scorso settembre ci è stata presentata la prima bozza del tracciato, tecnici e amministratori del Comune di Grosseto e di altri Enti della zona – sotto la consapevole e attenta guida del commissario Giorgio Fiorenza – sono stati impegnati quotidianamente nell’analisi del progetto, prima, nell’individuazione delle criticità, poi, fino alla formulazione e stesura di indicazioni tecniche e progettuali per la risoluzione dei problematicità. E poi oltre: fino al completo recepimento di tutte le nostre richieste”.
“Mentre risorse pubbliche sono dedicate a questa emergenza, nel mezzo di una conferenza dei servizi che ha impegnato uomini e mezzi in trasferte romane, il Governo, senza confronti né tentativi di comunicazione, parrebbe oggi cancellare il progetto da un giorno all’altro.
Se fosse così – conclude il sindaco di Grosseto – sarei amareggiato non poco e potrei pensare tristemente di essere condannato a vivere in un paese di pulcinella che non perde occasione di dimostrare quotidianamente la sua completa incapacità di gestione della cosa pubblica”.
“Finalmente, dopo anni di mobilitazioni, battaglie istituzionali, interrogazioni, audizioni in Commissioni Lavori pubblici, e da ultimo anche persino un esposto alla Corte dei Conti, oltre alle manifestazioni al fianco dei cittadini della Maremma, abbiamo ottenuto uno straordinario risultato”. Lo dichiarano in una nota congiunta la Loredana De Petris, capogruppo di Sinistra Italiana e presidente del Gruppo Misto a Palazzo Madama e il senatore Massimo Cervellini, capogruppo di Sinistra Italiana in commissione Lavori Pubblici, commentando la notizia, pubblicata da alcuni quotidiani, secondo cui il Governo avrebbe rinunciato al progetto dell’autostrada Tirrenica.
“Il Governo – hanno proseguito – fa un passo indietro rispetto ad un’opera che abbiamo da sempre ribadito inutile, dannosa, costosa e fuori dal tempo. Questa vittoria é un grande risultato di Sinistra Italiana, delle associazioni ambientaliste, dei comitati e di tutti coloro che si sono uniti in una grande battaglia a strenua difesa di un territorio fragile e prezioso. Continueremo a vigilare e a tenere alta l’attenzione e a batterci per un piano concreto per la messa in sicurezza e per interventi di manutenzione straordinaria dell’Aurelia, meno costosi, ma assolutamente inderogabili, così – hanno concluso De Petris e Cervellini – come chiediamo ormai da troppo tempo”.
“Il passo indietro del Governo sulla Tirrenica è la vittoria della Maremma, delle persone, dei comitati, dei sindaci e delle associazioni che per anni si sono battute per impedire inutili speculazioni sui loro territori. A tutti loro va il nostro più sentito ringraziamento. Ma la battaglia non finisce qui, continueremo a vigliare in Parlamento, a partire dall’imminente Decreto di economia e finanza (Def), dove ci aspettiamo di non trovare confermata la scelta di investimenti sull’autostrada Tirrenica”. Con queste parole, invece, la deputata Marisa Nicchi (Mdp) commenta la notizia, apparsa sul Sole 24 Ore, secondo cui il Governo avrebbe rinunciato al progetto dell’autostrada Tirrenica.
“Adesso però – aggiunge Nicchi – è urgente procedere velocemente alla messa in sicurezza dell’Aurelia, richiesta molto più sensata dell’autostrada, richiesta che da tempo abbiamo avanzato al Governo, che finalmente ha deciso di ascoltarci”.
“Apprendiamo con soddisfazione che il Governo sembrerebbe aver scelto l’indirizzo 5 Stelle sull’Aurelia: sì alla messa in sicurezza e no all’autostrada – commenta Giacomo Giannarelli, presidente del gruppo consiliare M5S in region. – Bene ci siano arrivati, lo chiedevano da 17 anni cittadini, comitati e istituzioni del territorio, e quindi bastava ascoltarli. Ma ora il Pd e articolo 1 non se la possono cavare con un ‘scurdammoce o passato’. Per questo progetto irresponsabile Regione e Governo hanno speso inutilmente per anni le risorse dei cittadini, senza contare gli altrettanti importi versati direttamente da questi ultimi per le osservazioni tecniche. In un paese civile le figure di governo pagherebbero i danni con un passo indietro. Qui invece aspettiamo sempre Rossi sdraiato sull’Aurelia come disse in campagna elettorale nel febbraio 2015”. “A questo punto il minimo sindacale è la rimozione immediata del balzello di 60 centesimi che cittadini e turisti pagano a Sat a Rosignano” conclude il Cinque Stelle.
“Oggi, dobbiamo festeggiare una vittoria politica e registrare un nuovo grande fallimento delle politiche del Pd provinciale e regionale – aggiunge Marco Barzanti, segretario provinciale Pci – Da anni ci hanno voluto far credere e pensare che era l’unica scelta possibile. Da anni, il Pd è andato avanti, imponendo ai propri sindaci le scelte fatte. Le anticipazioni del Sole 24 ore sono di un ripensamento del governo sull’intero progetto, ma anche dall’Europa che non interverrà con nessun fondo. Ora c’è un ritardo sulla messa in sicurezza di oltre 10 anni e questa è la responsabilità di un Pd incapace di governare i territori. Ha insistito per un’opera inutile, impattante e devastante per la nostra Maremma, con costi altissimi per tutti i cittadini. Un progetto che non ha da sempre trovato le coperture economiche ma che il Pd ha sempre voluto e sostenuto dal comune più piccolo fino alla Regione Toscana. La nostra battaglia è stata intensa e come sull’inceneritore di Scarlino, oggi, lo possiamo affermare che ancora una volta avevamo ragione”.