GROSSETO – Nell’incontro che si è tenuto oggi nella sede della delegazione grossetana di Confindustria Toscana Sud, il professor Tommaso Nannicini dell’Università Bocconi di Milano ha affrontato le problematiche che le imprese incontrano a fronte dei mutamenti del sistema politico ed economico, combinati ai cambiamenti dettati da Industria 4.0 e all’incertezza dell’attuale sistema finanziario e creditizio.
Tommaso Nannicini, insieme a imprenditori e autorità, ha discusso alcuni dei temi più scottanti dell’attualità che impongono una seria riflessione a chi oggi cerca di fare impresa. Ripercorrendo le tappe della Brexit, fino alle recenti notizie delle nuove tasse doganali istituite dal neo presidente Trump nei confronti dei prodotti esportati verso America, l’ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio del Governo Renzi, Nannicini, ha cercato di rispondere ai dubbi posti dagli imprenditori presenti.
«Entrambe le questioni con paesi, notoriamente tra coloro che maggiormente importano dall’Italia, stanno già producendo effetti importanti sull’economia, non solo italiana ma anche locale – afferma Confindustria -. Sono numerose le aziende del territorio grossetano che hanno rapporti commerciali con Gran Bretagna ed Usa e che ad oggi si trovano in una situazione di incertezza. Dal nostro osservatorio sull’andamento delle esportazioni italiane, infatti, emerge un quadro difficile per le imprese che fanno export verso il Regno Unito, con un considerevole taglio delle richieste dei nostri prodotti a causa dell’incertezza del mercato e rispetto al valore della sterlina».
«Gli argomenti di forte attualità che abbiamo trattato oggi – commenta Mario Salvestroni, Presidente di Confindustria Grosseto – impongono un ragionamento profondo sulle caratteristiche del mercato del prossimo futuro. La coincidenza della Brexit con l’elezione a presidente degli Stati Uniti d’America di un imprenditore, che come slogan ha sempre utilizzato “USA first”, e che quindi cerca tutti i metodi possibili per riportare il lavoro delocalizzato dalle imprese americane in America, merita un’attenzione particolare da parte degli imprenditori e degli amministratori nazionali e locali. Ci sono spunti di seria riflessione che vanno affrontati con il massimo impegno, perché nel mondo si stanno creando sbilanci economici importanti, dovuti a sistemi fiscali estremamente differenziati da paese a paese, caratterizzati da costi della mano d’opera eccessivamente squilibrati. Quindi, quantunque la posizione del Presidente Trump sia molto netta, e nel breve periodo poco condivisibile, deve diventare oggetto di studio per uno sviluppo armonico e concreto».
Altro tema fondamentale discusso oggi pomeriggio ruota attorno a Industria 4.0 e all’introduzione di sistemi sempre più automatizzati nelle aziende italiane. Questa, come sostiene Confindustria ormai da tempo, è una rivoluzione a cui anche il nostro territorio può e deve agganciarsi.
«Per il nostro paese lo sforzo richiesto è maggiore – chiarisce Tommaso Nannicini durante il suo intervento -. È vero che le opportunità sono state distrutte dalla crisi, ma l’impegno maggiore che ci è richiesto è rimettere in moto il motore dello sviluppo che si era fermato anche prima della crisi. Abbiamo bisogno di un aggiustamento strutturale del sistema produttivo perché sono cambiati lo scenario internazionale e la velocità di adattamento. Le imprese italiane devono riuscire a spostare capitale e lavoro a settori più produttivi, questo se è facile da dire in un’aula universitaria difronte a studenti di economia, è molto più complesso da fare nella realtà. Negli ultimi anni – conclude Nannicini – le nostre imprese si sono rimboccate le maniche, in un contesto in cui tutte le parti sociali lo hanno fatto, e sono riuscite a trovare nuove strade soprattutto verso l’estero. Va anche detto che se prima avevamo tempo, adesso tempo non ne abbiamo più e preme la necessità di un rinnovamento strutturale».