GROSSETO – «In occasione dell’ultimo consiglio comunale l’assessore Cerboni ha portato alla approvazione dell’assemblea il disciplinare relativo al compost domestico. Il regolamento è frutto evidente di un copia incolla tratto da altre esperienze (e fin qui nulla di male, anzi, copiare va benissimo se le esperienze da cui si attinge sono positive), ma presenta previsioni e carenze che lo rendono di fatto applicabile in minima parte e che sono state recepite senza riflettere sui consistenti limiti che imponevano. Basti pensare che il presupposto richiesto per le utenze domestiche per poter aderire all’iniziativa e beneficiare dello sconto sulla Tari è quello di disporre a titolo di proprietà di 25 mq di giardino per ciascun componente della famiglia, previsione questa che di fatto esclude la quasi totalità dei condomini e, dunque, a spanna, il 70/80% delle utenze grossetane». Così scrive in una nota Antonella Pisani, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a Grosseto, che di fatto boccia il regolamento appena approvato.
«Non meno risibile è l’aver ricompreso tra i destinatari del disciplinare anche le aziende vivaistiche e quelle agricole ed aver previsto al contempo come unica struttura ammessa per il compost la classica compostiera le cui dimensioni sono macroscopicamente insufficienti per quella tipologia di soggetti».
«I consiglieri del Movimento 5 Stelle, hanno proposto alcune semplici modifiche che avrebbero reso applicabile il disciplinare alla quasi totalità della cittadinanza. L’emendamento proposto, va detto, presentava tuttavia un difetto che è parso insuperabile in tempi in cui ancora il concetto di maggioranza ed opposizione risulta prevalente rispetto agli interessi dei cittadini: proveniva dal Movimento 5 Stelle. Tanto è bastato infatti per bocciare tutte le modifiche richieste. Non si può davvero credere, infatti, che la ragione del voto contrario espresso dalla maggioranza sia da ravvisarsi nel parere negativo espresso in calce all’emendamento dove il dott. Festeggiato si inventa di sana pianta un contrasto del tutto inesistente con l’art. 26 co. 5 del Regolamento della IUC».
«Il risultato di tutto ciò è che il consiglio comunale ha licenziato un provvedimento la cui unica utilità sarà quella di consentire all’Assessore di dichiarare pubblicamente di aver fatto approvare un regolamento sul compostaggio domestico. Il fatto poi che questo nuovo testo sia applicabile in casi limitatissimi sicchè quasi nessun grossetano praticherà il compostaggio è circostanza secondaria che non pare interessare questa Amministrazione.
A rincarare la dose ci si mette pure il fatto che lo sconto concesso sulla Tari per chi, nonostante tutto, riuscisse virtuosamente a compostare è appena del 2% quando in altre realtà, come Roma e Trieste, la riduzione oscilla dal 20 al 30 %».
«Non si tratta solo di una occasione persa. È molto peggio perché quando si applicano in modo sbagliato iniziative che vanno nella direzione giusta il risultato che si ottiene è quello di indurre la cittadinanza a credere che anche la direzione sia sbagliata. L’attuale Amministrazione non tema. Avrà modo di dimostrare la propria effettiva sensibilità sull’argomento al prossimo Consiglio quando la maggioranza sarà chiamata a votare le nostre proposte di delibera correttive di tali incongruenze».