SANTA FIORA – Q2Visual. Si chiamano così Irene Bigattini e Alessio Mangiavacchi, due ragazzi che da Santa Fiora sono approdati alla prima serata di Sky grazie al talent show Italia’s Got Talent condotto da Luciana Littizzetto, Claudio Bisio, Frank Matano, Nina Zilli.
Irene e Alessio hanno portato sul palco la loro arte e il loro progetto che è nato dalla passione per la visual art e per il vjing. I due giovani artisti (poco più di 30 anni), che sono amici da sempre e nella vita fanno tutt’altro (metalmeccanico lui, operatrice in un call center lei), sono totalmente autodidatti: sviluppano live sets caratterizzati da animazioni 2D, motion graphic, mapping, giochi di geometrie e dalla continua ricerca e sperimentazione di nuove strutture e materiali.
Insomma un racconto tra grafica, musica e danza acrobatica che ha lasciato i giudici del talent show a bocca aperta consentendogli di superare la prova e passare alal fase successiva dlle selezioni.
• Come siete arrivati al programma? Avete fatto delle selezioni?
Ci siamo iscritti e abbiamo affrontato la prima fase di casting a Rimini – racconta Irene -. Non sappiamo di preciso quanti fossero solo lì gli aspiranti concorrenti (forse più di 2.000) ma di gente ce n’era davvero tanta! Noi abbiamo deciso di partecipare per metterci in gioco. Oltre alla passione siamo sempre alla ricerca di nuovi stimoli e volevamo provare a confrontarci con un pubblico più ampio. Il confronto è sempre importante.
• Come è nata questa passione? Avete fatto degli studi o dei corsi?
Tutti e due siamo amanti della “tecnologia” e tutto quello acquisito e che è stato prodotto da noi, proviene totalmente da una formazione autodidatta. La nostra passione è nata nel 2008 quasi per gioco. Alcuni anni fa ci piaceva molto frequentare festival di musica elettronica o serate dove il visual era un elemento importante durante le performances dei djs. Abbiamo avuto la possibilità di vedere molte cose interessanti sia dal vivo sia su web e da lì è scattato qualcosa, qualcosa che ci intrigava, che ci incuriosiva. Abbiamo perso totalmente il conto delle notti passate davanti ai nostri computer a studiare nuovi programmi, immaginare nuovi mondi e a fare tanto tanto esercizio. Ovviamente il lavoro che ci aspetta è ancora moltissimo e ne siamo consapevoli ma per noi questa è una valvola di sfogo, un divertimento, un modo per mostrare un altro lato di noi, quello creativo, che nei nostri “normali impieghi” (Alessio è metalmeccanico e Io lavoro in un call center) manca totalmente.
• Come è nato il vostro nome d’arte? Cosa significa?
Il nostro nome è nato perché quando abbiamo iniziato a fare vjing nessuno ci conosceva e le persone chiedevano sempre chi fossero “quei 2” che facevano le proiezioni, quindi è stato naturale chiamarsi Q2 Visual. Ci conosciamo sin da quando eravamo piccoli, dall’asilo. Abitavamo in due piccole frazioni del Monte Amiata, eravamo quasi vicini di casa. Il gioco ed il divertimento si sono trasformati in una vera e propria passione.
• Vi siete già esibiti in passato con questo spettacolo?
Con questo spettacolo in particolare no anche se abbiamo già realizzato progetti di danza e visual in passato (molto famoso quello realizzato sulla facciata del municipio di Grosseto per “la notte della cultura” e che potete vedere QUI). Per l’occasione abbiamo deciso di progettare qualcosa di nuovo, di diverso. Abbiamo azzardato molto cercando di presentare un tipo di performance molto ricca e di forte impatto visivo.
Abbiamo chiesto la collaborazione della compagnia di danza “Antitesi” di Firenze con cui avevamo già collaborato in passato perché ci piace molto il loro stile. La coreografa Arianna Benedetti ha elaborato la coreografia e i ballerini che poi erano sul palco sono Roberto Doveri, Matilde di Ciolo e Niccolò Poggini. Bravissimi e bellissimi. Mentre per quanto riguarda la musica, il nostro amico Marco Connelli, dj e producer di Cremona con cui collaboriamo spesso, ci ha confezionato una traccia ad-hoc per l’occasione. Insomma, un progettino tutto “do it yourself” ideato e creato da amici con una forte passione per ciò che fanno.
• Sogni?
“Se si fanno dei progetti concreti, se si coltivano le proprie ambizioni, se ci si dà da fare con umiltà, se si aguzza l’ingegno, i sogni diventano realtà.” Questo è ciò che pensiamo. Noi ci auguriamo semplicemente di continuare a crescere come abbiamo fatto fino ad oggi, guadagnandoci le nostre soddisfazioni con il lavoro e con il supporto delle persone che hanno creduto e credono sempre in noi.
Noi ci definiamo vj o visual artists, giochiamo con la luce, sperimentiamo, creiamo effetti visivi attraverso la videoproiezione.
Lo spettacolo che abbiamo presentato voleva essere qualcosa di diverso rispetto alla classica danza interattiva che in questo momento va per la maggiore, dove il visual segue i movimenti dei performers. Abbiamo voluto azzardare un po’ assumendoci forse dei rischi ma mettendo alla prova le nostre abilità e mostrare nei nostri 100 secondi quello che sapevamo fare. Infatti il nostro spettacolo era composto da un doppio visual, un mapping frontale sulle 3 porte e uno retro su ledwall. Essi dovevano combaciare perfettamente per creare l’effetto desiderato. E’ stata una bella sfida! Così come per le duplicazioni dei ballerini. Quindi siamo soddisfatti della riuscita.