ROCCALBEGNA – Lo scorso 28 marzo il consiglio comunale di Roccalbegna è stato chiamato ad approvare il bilancio di previsione 2017/2019. Dal gruppo di opposizione “Ricostruire in comune” è arrivato il voto contrario.
«Il nostro gruppo consiliare – spiega Davide Mariotti -, pur individuando nel piano triennale delle opere pubbliche un leggero miglioramento nella ricerca di fondi, non può far altro che esprimere parere negativo sulla programmazione prevista dalla giunta. Si denota di fatto una carenza di idee e di progettualità a lungo termine. Un esempio su tutti il piano degli investimenti nel settore sociale, con gravi disattenzioni dimostrate dalla mancata apertura dell’asilo nido di Santa Caterina. In questo caso l’amministrazione non ha evidentemente preso a cuore il futuro di alcune mamme che sono state costrette a licenziarsi per accudire il proprio bambino. Conosciamo tutti la grande crisi demografica che sta attraversando Roccalbegna ed i piccoli comuni in generale, rendendo inaccettabili queste tipo di leggerezze amministrative».
«Si aggiunga a questo anche il completo disinteresse dell’amministrazione per le iniziative della cittadinanza che, trovandosi esclusa da qualsiasi possibilità di partecipare e dire la propria, cerca di organizzarsi in modo autonomo. Ad esempio, chiedendo tavoli di lavoro per parlare di temi come le opere pubbliche, la sentieristica, la programmazione turistica o ancora la produttività sostenibile, trovandosi però sempre davanti il muro silenzioso della maggioranza. Essa sembra incomprensibilmente guardare con superiorità tali tematiche considerando probabilmente una perdita di tempo quella di confrontarsi in maniera costruttiva con la popolazione».
«Come gruppo di opposizione, viste le ristrettezze e le spoliazioni a cui sono sottoposti gli enti locali, abbiamo ritenuto opportuno mettere da parte le divisioni politiche e lavorare insieme, proponendo ad esempio nell’ultimo consiglio ben 3 mozioni, che andavano nel completo interesse del comune e della cittadinanza. La risposta della maggiornaza si è manifestata tramite un astensione compatta, che di fatto ha bissato le tre proposte di mozione».
«Eppure i temi toccati erano importanti: si parlava di ATO e della sua organizzazione, che dopo gli scandali ed il commissariamento di SEI Toscana, si proponeva di riportare a livelli territoriali, favorendo la formazione di consorzi comunali per la gestione del servizio di raccolta. Si constatava inoltre che il costo annuo procapite del servizio in Toscana è il più alto di tutto il nord Italia, dopo il Lazio, e la produzione pro capite di rifiuto è la maggiore d’Italia dopo l’Emilia, pur non essendo la regione a reddito procapite tra le più elevate».
«Si chiedeva per questo a gran voce che la convenzione per la gestione dell’impianto di trattamento meccanico biologico in località Strillaie di Grosseto venisse rivista, valutandone la coerenza con gli obiettivi di riduzione dei rifiuti solidi urbani, e quindi delle tariffe proposte. Si potrebbe prevedere la possibilità della sua risoluzione per giusta causa e la sua sostituzione con una Convenzione che includa la valorizzazione della Raccolta Differenziata, magari riconvertendo il sito stesso ad un più virtuoso impianto di trattamento dei rifiuti. E fare tutto ciò in seguito ad una modifica del Regolamento per un sistema di ripartizione delle quote, per dare più voce in capitolo anche ai piccoli comuni».
«Si proponeva inoltre una mozione contro la chiusura degli uffici postali e la riduzione del servizio di consegna. Si presentava infine una mozione redatta di pugno dalla stessa minoranza e che aveva come obbiettivo la presentazione di un progetto in grado accedere ai meccanismi di incentivazione del nuovo conto termico 2.0. Quest’ultimo poteva garantire rimborsi fino al 100% per diagnosi energetiche e APE degli edifici pubblici andando fino al 65% per l’efficentamento energetico degli edifici stessi».
«Contrariamente a quest’ultima proposta però, si è preferito impegnare 50.000 euro del fondo vincolato FER di Cosvig per la sistemazione dell’edificio ex-scuola di Cana, ristrutturazione che, una volta rispettati determinati parametri energetici, potrebbe rientrare negli incentivi statali. Questo denota ancora una volta una evidente malagestione del denaro pubblico da parte della giunta Galli».
«L’univoca presa di posizione della maggioranza, che va contro agli interessi comuni dei cittadini è quantomeno inspiegabile, poiché ogni iniziativa che vada a tutelare la cittadinanza va accolta in maniera unitaria, solidale e favorevole. Anche alla luce del fatto che le delibere su poste e Ato approvate dalla maggioranza risultano di fatto incomplete e carenti di contenuti. Evidentemente, ancora molte cose da comprendere ed imparare per la “nuova” amministrazione Galli».