GROSSETO – La morte è tornata di nuovo a bussare alla porta della Chiesa di Grosseto: questa notte è deceduto don Pietro Nonna, il decano dei sacerdoti. Don Pietro aveva da poche settimane festeggiato i suoi 102 anni ed era prete da 80.
Don Nonna è deceduto nella sua abitazione a Zavattarello (Pavia), dove si era ritirato ormai da moltissimi anni. Don Pietro era, infatti, di origini lombarde. Era nato il 13 febbraio 1915 a Borgoratto Mormorolo, nel Pavese. Era giunto a Grosseto giovanissimo e il 15 agosto 1937 il vescovo Paolo Galeazzi lo aveva ordinato sacerdote. Nella diocesi maremmana ha speso 45 anni della sua vita, legando il suo ministero quasi totalmente alla cura pastorale della zona delle miniere. Il suo primo incarico fu a Tirli, ma nel 1944 il Vescovo lo inviò parroco a Gavorrano, dove rimase fino al 1982, quando, per motivi di salute, decise di far ritorno dalla sua famiglia.
Quando don Pietro arrivò a Gavorrano, il 29 ottobre 1944, trovò un paese di 6.500 abitanti distribuiti su un territorio di oltre 50 chilometri quadrati. All’epoca c’erano una sola chiesa, un asilo e una piccola aula a Bagno di Gavorrano, utilizzata per vari anni come luogo per le celebrazioni. Furono, quelli, anni impegnativi e difficili: la disoccupazione della zona era molto forte e don Pietro seppe stare vicino alla gente. Celebrava Messa in tutte le frazioni, pur di incontrare le famiglie degli operai. Aprì scuole dell’infanzia a Filare, Bagno e Stazione di Gavorrano e fu determinante nella realizzazione della chiesa parrocchiale di Bagno, che nel 1956 fu eretta a parrocchia autonoma sotto la protezione di san Giuseppe artigiano.
Sacerdote di intelligenza vivida e di profonda spiritualità, dava tranquillità e sicurezza in chi lo ascoltava. Nel 1982 si trasferì a Zavattarello con la sorella, dopo aver salutato la comunità di Gavorrano, il 25 luglio alla presenza del vescovo Tacconi. Nel cimitero di Gavorrano riposano i suoi genitori e un fratello.
A Zavatarello ha continuato ad esercitare il suo ministero nella parrocchia del paese. Proprio in quell’anno, anche come attestato di stima e riconoscenza, fu nominato canonico onorario del Capitolo della Cattedrale di Grosseto. Per un periodo fu anche assistente ecclesiastico della Fism (federazione delle scuole materne).
Due anni fa don Pietro aveva festeggiato, a Zavattarello, i suoi 100 anni e anche una delegazione diocesana si recò nel paese lombardo per festeggiarlo.
“Non ho avuto modo di conoscere don Pietro negli anni del suo ministero sacerdotale in questa nostra Chiesa – commenta il vescovo Rodolfo – ma le tante attestazioni di affetto e di stima raccolte già in occasione dello straordinario traguardo dei suoi 100 anni mi hanno fatto percepire quanto bene egli ha lasciato tra noi. Oggi ne ringraziamo Dio, che ha donato a don Pietro un’esistenza lunga, resa ancor più preziosa dal dono del sacerdozio, che egli ha esercitato con zelo, impegno, costanza, serenità e tenacia anche negli anni non certo facili del dopoguerra. La nostra Chiesa ha beneficiato della sua presenza e del suo servizio e, seppure ormai da oltre trent’anni don Pietro viveva lontano dalla Maremma, il suo legame d’affetto e di appartenenza non è mai venuto meno”. Legame testimoniato anche dalla fedeltà all’abbonamento al settimanale diocesano.
Le esequie saranno celebrate domani, sabato 1 aprile, nella parrocchia di Zavattarello. Vi parteciperanno il vescovo Rodolfo assieme a don Franco Cencioni, proposto del Capitolo della Cattedrale e ad una delegazione diocesana.