FOLLONICA – Follonica ha perso un pezzo della sua storia. Con la morte di Giuliano Zacchini, 87 anni, la città del Golfo perde quello che l’assessore Barbara Catalani ha definito «L’anello di congiunzione tra il passato, la storia, e il futuro».
«È stato la vera e propria anima narrativa del Magma – ricorda Catalani – i suoi racconti, la sua competenza sono stati la memoria storica di questo museo. Zacchini era un uomo estremamente intelligente, io lo chiamavo “il nonno del Magma”».
Zacchini era modellista: era entrato in fabbrica a 14 anni, e vi aveva lavorato sino alla chiusura. anzi, era stato lui che, negli anni ’60, aveva portato le chiavi dell’Ilva a Piombino. Un traghettatore, inizialmente forse involontario, di questa zona di Follonica che negli anni ha avuto mille trasformazioni sino a diventare quel che è adesso: un polo culturale e museo di eccellenza.
«Una persona gentile e disponibile, una figura essenziale nella narrazione della memoria e della storia della nostra città – aggiunge il Sindaco Andrea Benini – Giuliano Zacchini ha saputo trasmettere la memoria in tanti momenti, soprattutto con i ragazzi, durante gli incontri nelle scuole: sapeva essere particolarmente empatico e coinvolgente con loro, riuscendo a trasferire l’amore per il suo lavoro e per quello che l’Ilva rappresentava per Follonica».
Nato a Follonica nel 1930, entra a far parte dei modellisti “della ghisa” da ragazzo, all’interno dello stabilimento Ilva di Follonica, dove ha lavorato dal 1945 fino alla chiusura, il 20 febbraio 1960. E’ stato poi trasferito agli stabilimenti siderurgici di Piombino, dove ha vissuto con la famiglia, ed è rimasto fino alla pensione. Il legame con Follonica non è mai venuto meno, ed è stato più che mai vivo e attivo durante la nuova fase di vita dell’ex Ilva (in particolare per il Magma) per la quale Giuliano ha rappresentato una presenza fondamentale. Presenza che resterà per sempre, all’interno del MAGMA, nel cuore dei follonichesi e di tutta la città.
I funerali si svolgeranno domani alle ore 11, alla chiesa di San Leopoldo.