ORBETELLO – «Il continuo depotenziamento dell’ospedale di Orbetello è frutto della politica regionale a marchio PD e non certo della attuale amministrazione comunale di Orbetello». A parlare è Michele Pianelli capogruppo di maggioranza di Orbetello. «Sono inutili e sterili le continue polemiche dell’ex sindaco Paffetti e di Sinistra italiana. La concentrazione delle prestazione a specializzazione sempre maggiore nei grandi centri ospedalieri sta comportando una drastica diminuzione dei servizi in quelli periferici e a tutto ciò non segue un potenziamento né degli ambulatori specialistici, né dei servizi socio-assistenziali sul territorio».
«È sotto gli occhi di tutti come sempre più spesso cittadini orbetellani debbano spostarsi con grandi disagi a Grosseto e a Siena per curarsi – prosegue il consigliere Pianelli -. È vero che certi interventi ad alta complessità vengano fatti solo nelle strutture più grandi, ma contemporaneamente non si può permettere che i piccoli ospedali smettano di diventare la prima risposta per i cittadini del territorio. Non è colpa del sindaco Casamenti se la centrale operativa del 118 è stata chiusa e spostata a Siena, se la pediatria da h24 è passata a h12, se l’ortopedia, la Casa della Salute non sono mai decollati come promesso».
«I patti territoriali sulla sanità locali furono firmati nel 2013 dalla Paffetti, con allora in giunta anche Sinistra italiana e nulla di quello scritto è stato mantenuto – continua il consigliere di maggioranza -. Il direttore generale Desideri nell’ultima conferenza dei sindaci ha dato delle prospettive, di cui siamo contenti ma non bastano. Da aprile sarà presente all’ospedale un oculista e presto verranno fatte le operazioni di cataratta anche a Orbetello, ma vogliamo che la sua presenza non sia di una volta o poche volte al mese. Il pronto soccorso passa ad unità operativa complessa, quindi non più sezione di quello di Grosseto ma ora autonomo. Però vogliamo che non sia sempre in sofferenza per il personale soprattutto con il carico di lavoro estivo. È stata promessa l’assunzione di due ortopedici, ma vogliamo che il reparto possa contare sempre di cinque unità per svolgere tranquillamente la sua attività. È iniziata da poco l’attività operatoria di ginecologia e auspichiamo che diventi stabile a prescindere da pensionamenti o altri cambi del personale».
«Abbiamo accettato che la Casa della Salute venga fatta ristrutturando l’ex Inam, credendo che non sia funzionale averla accanto al pronto soccorso e pensando così di non voler ulteriormente impoverire il tessuto economico e sociale di Neghelli. Il progetto comporta inoltre di risparmiare 3 anni sui tempi di realizzazione e più di due milioni di euro che abbiamo chiesto di reinvestire sul nostro distretto. Abbiamo chiesto e ottenuto l’assunzione a tempo indeterminato per un neuropsichiatra infantile in modo da garantire una stabilità di trattamento per bambini e adolescenti – elenca ancora Pianelli -. È stato dichiarato dal direttore generale che la vocazione dell’ospedale debba essere quella chirurgica, diventando un punto di riferimento per i nostri cittadini e gli utenti dell’alto Lazio. Questo non può prescindere allora dal tornare ad avere il primario in chirurgia. Queste e altre sono le partite che si stanno giocando sul tavolo della sanità locale, ma mentre qualcuno ora urla e accusa mentre quando governava la nostra sanità subiva pesanti tagli, noi lottiamo in difesa del nostro ospedale senza arretrare di un millimetro dalle nostre posizioni».