GROSSETO – Da circa un anno si è affacciato nel panorama olivicolo locale un nuovo parassita fitofago, la Cecidomia. Il parassita è diffuso nell’area mediterranea e del medio Oriente, soprattutto in Grecia nello specifico sull’isola di Creta, Siria, Giordania, Turchia ed in Italia ha iniziato a diffondersi nella zona del lago di Garda e di Trieste, dal 2012 ha fatto la sua comparsa anche in Emilia Romagna, Puglia ed altre regioni meridionali, e dall’anno scorso sono stati individuati focolai anche in Provincia di Grosseto, ed in particolare nel Comune di Gavorrano.
«Ad oggi – afferma – Claudio Capitani presidente dei periti agrari – dei nostri iscritti hanno segnalato focolai di attacco nei Comuni di Castiglione della Pescaia, Grosseto, Gavorrano e Magliano in Toscana. Il danno è causato dalle larve che si sviluppano sotto la corteccia, localizzandosi in preferenza all’ascella o a livello dei nodi dei rametti con un diametro non superiore al mezzo centimetro, dove la femmina depone le uova in screpolature o piccole ferite. Le larve si alimentano dei tessuti sottocorticali interrompendo il flusso linfatico ascendente e provocando il disseccamento».
«Nelle piante colpite, le galle arrivano ad interessare anche il 60% delle foglie della pianta e causando danni di rilevanza economica se non si realizzano interventi appropriati di difesa. Il Collegio dei Periti Agrari di Grosseto si è attivato con un corso di formazione ed aggiornamento per i propri professionisti ed ha, inoltre, avviato a mezzo dei propri iscritti, su tutto il territorio provinciale, un servizio di monitoraggio atto a studiare il grado di diffusione del patogeno».
«Sia ben chiaro – continuano i periti -, non vogliamo generare allarmismo, tuttavia, essendo l’insetto non originario delle nostre aree, e non essendo ancora chiara la presenza o meno di antagonisti naturali e quanto questi riescano a contenere l’infestazione, crediamo che occorra non sottovalutare il problema. Ci siamo attivati informando il Servizio Fitopatologico della Regione Toscana, e stiamo per l’appunto implementando una rete di monitoraggio, a tal proposito chiediamo a chiunque noti tracce del fitofago di segnalarlo all’indirizzo: collegio.grosseto@peritiagrari.it».
Informazioni utili in merito al problema possono essere reperiti nel sito: www.peritiagrarigrosseto.it