ROCCASTRADA – «In questi giorni abbiamo visto una serie di pubblicazioni inerenti il comune di Roccastrada, valide per la promozione del territorio. Sembrerebbe tutto nella norma, ma guardando attentamente la sigla vicino allo stemma del comune, gli interventi del sindaco Limatola, assessore Rabazzi e i comunicati stampa pubblicitari dell’ente, siamo rimasti sorpresi e sgomenti nel vedere affiancato al comune la EURIT s.r.l., alias il “caolino d’Italia”, sponsorizzare le bellezze ambientali del comune di Roccastrada, una società responsabile del più grande disastro ambientale perpetrato ai danni del territorio comunale attraverso lo sfruttamento a “cielo aperto” della miniera del caolino nella frazione Piloni». Simonetta Baccetti e Moreno Bellettini di “insieme per Roccastrada” attaccano l’amministrazione comunale.
«Una società da anni in palese contrapposizione agli interessi dell’amministrazione comunale e alla popolazione del comune di Roccastrada con contenziosi mai risolti – prosegue l’opposizione -. Va bene che l’incapacità amministrative del PD locale e dei suoi alleati hanno portato il comune di Roccastrada al limite del dissesto finanziario e che non hanno più un euro da spendere in progetti seri, dovendo onorare debiti contratti per scelte sbagliate o mancati interventi di normale amministrazione, ma accettare contributi da società non amiche del territorio vuol dire mancare di rispetto a tutta una collettività che ancora oggi subisce scelte amministrative buone soltanto per chi ha continuato a fare i propri comodi, fregandosene dell’ambiente, forte di concessioni regionali e statali e delle incapacità degli amministratori di Roccastrada, i quali non solo non sono riusciti a far cessare la attività estrattiva, ma non sono nemmeno riusciti a far rispettare la convenzione sottoscritta tra le parti e incassare la fideiussione attivata a garanzia della sua applicazione».
«Purtroppo a Roccastrada cambiano i nomi dei sindaci ma la musica è sempre la stessa; Il sindaco di allora, in modo superficiale, con una semplice comunicazione, informava il consiglio comunale sugli impegni sottoscritti con la caolino d’Italia s.p.a. L’attuale sindaco accetta la sponsorizzazione, a nostro avviso incompatibile con gli interessi dell’ente, senza farla passare dal consiglio comunale, pur essendo consapevole “salvo non abbia perduto la memoria” dei palesi contrasti in essere mai risolti e all’avvicinarsi la scadenza della convenzione nel 2019, nonostante il rinnovo accordato alla escavazione dalla regione Toscana».
«Dopo quanto sopra, vogliamo ricordare al sindaco e alla sua giunta che il comportamento del suo sponsor non ha prodotto un sano equilibrio tra attività estrattiva e attività turistica ricettiva come a suo tempo propagandato: non sono stati onorati i 38 posti di lavoro promessi, l’attività estrattiva va avanti con un prezzo ambientale abnorme, non esiste una attività di ripristino ambientale, nella attività turistico alberghiera sono inesistenti investimenti e le strutture previste. Come già detto in passato, sarebbe opportuno interrompere l’attività estrattiva, valutare il danno ambientale, valutare le responsabilità della proprietà, valutare le responsabilità dell’amministrazione per il mancato controllo e ripristinare nei limiti del possibile il precedente assetto ambientale. Successivamente, magari questa volta passando per il consiglio comunale, rinegoziare una nuova convenzione o far rispettare rigorosamente quanto previsto da quella attuale e solo dopo – concludono Baccetti e Bellettini -, accettare sponsorizzazioni oggi inaccettabili».