GROSSETO – «A cosa serve Grosseto Fiere?» ancora una volta la domanda viene dal Movimento 5 Stelle che però lamenta come a tale domanda non sia giunta «nessuna risposta. Anziché le solite offese, avremmo gradito una risposta, noi come tutti i grossetani».
«Qualsiasi studente impara, frequentando al primo anno il corso di Principi di economia e politica, che le fiere si organizzano per vendere i propri prodotti, ammesso che se ne abbiano: viceversa, si partecipa a quelle altrui, per comprare i prodotti degli altri – prosegue M5S -. Quel giorno, però, Antonfrancesco Vivarelli Colonna e Riccardo Breda dovevano essere assenti e così non sanno rispondere alla domanda: a che cosa serve, o dovrebbe servire, GrossetoFiere?».
«Game Fair vende armi e accessori da caccia: quante fabbriche abbiamo, di queste merci, nel nostro territorio? E GFI srl, della quale dovremmo acquisire il 20%: quali utili produce, di cosa stiamo parlando – chiedono ancora i 5 Stelle -? Le ultime edizioni della Fiera del Madonnino hanno dedicato ai mezzi agricoli e alle automobili oltre il 70% della superficie espositiva: di nuovo, nessuna presenza di produttori locali, nemmeno per le sementi o i piccoli animali o quel po’ di biodiversità, che pure la Maremma può esprimere. In compenso, presenza massiccia di ristoratori, in prevalenza esterni alla provincia, alla faccia delle “ricadute sul territorio”. Discorsi analoghi valgono per AMO e per l’evento sul collezionismo».
«La misera “Oltre Idea Sposi” invece dimostra la pochezza dell’offerta locale e, forse, sarebbe meglio riorganizzarsi per fare una figura meno indecorosa dell’ultima edizione – continua ancora -. Inoltre, quando si organizzano delle fiere, gli effetti sull’economia locale sono legati ai consumi dei visitatori al di fuori dell’area espositiva: e quali saranno mai, per fiere che hanno solo una piccola rilevanza locale? Quanta gente pernotta in zona per il Game Fair, a parte gli espositori? Ciò che la Maremma dovrebbe urgentemente iniziare a promuovere è la propria offerta territoriale, cioè la miriade di agriturismi, percorsi ed opportunità di turismi diversificati e destagionalizzati, che questo territorio può offrire».
«Ovviamente, sarebbe necessaria una politica di sviluppo immaginata e condotta dagli amministratori locali: si chiama, non casualmente, “governo del territorio” e GrossetoFiere potrebbe esserne un tassello, se i suoi dirigenti avessero idea del lavoro da fare.
GrossetoFiere è in attivo: ci mancherebbe altro! Il problema è che sarebbe meglio se servisse a qualcosa. Ci sembra evidente che Antonfrancesco Vivarelli Colonna e Riccardo Breda non siano in grado di affrontare il problema – concludono i 5 Stelle -: speriamo che se ne accorgano anche i Grossetani alle prossime elezioni».