GROSSETO – In occasione della Festa della donna, Rita Ferrini, delegata provinciale di Donne Impresa Coldiretti Grosseto, ha proposto al consiglio provinciale dell’organizzazione, di rimarcare, in questa giornata, l’importanza di non fare sprechi nella vita quotidiana.
“Un impegno che parte dalle donne di Coldiretti – spiega Rita Ferrini che è titolare di un’avviata, ed apprezzata azienda agricola e agriturismo. Non sprecare riprende una delle attività di Campagna Amica e sarà il leitmotiv di questi giorni sperando che si possa però affermare come abitudine quotidiana. Dopo la settimana europea per la riduzione dei rifiuti del 2014 – spiega Ferrini – abbiamo voluto ridare una ribalta agli sprechi di cibo, ma nella nostra quotidianità non si dovrà dimenticare. Quante volte avete riempito il vostro piatto per poi buttare gran parte di quello che non siete riusciti a mangiare? Oppure avete messo in frigo prodotti poi finiti dopo giorni ammuffiti e direttamente nel secchio? Bisogna cambiare certe abitudini sbagliate e in questo come Coldiretti e Donne Impresa abbiamo voluto riprendere quanto lanciato da Campagna Amica con l’iniziativa “Non fare lo sprecone, riduci i tuoi rifiuti”.
“Una bella e azzeccata intuizione – sottolineano Marco Bruni e Andrea Renna, rispettivamente presidente e direttore provinciale di Coldiretti Grosseto – che non vuole essere né un opuscolo né la tavolozza delle leggi, ma attraverso dodici semplici regole d’oro mantenere attenzioni alle dinamiche ambientali. Mettendo in pratica questi suggerimenti si consuma meno cibo e quindi denaro, si sprecano meno risorse e soprattutto si evitano tonnellate di rifiuti organici. Consideriamo che proprio questi ultimi, se gettati in discarica insieme a materiali plastici, vanno incontro a putrefazione e rilasciano enormi quantità di gas ad effetto serra oltre che maleodoranti. Bene l’appello delle donne di Coldiretti Grosseto con questi consigli mediante i quali porre in essere in primo luogo la raccolta differenziata ma meglio ancora il compostaggio domestico, laddove proprio non si riesca ad evitare il rifiuto da cibo”.
In Italia 108 kg di cibo pro-capite all’anno finiscono nel bidone della spazzatura, aumentando in modo drammatico il problema dello smaltimento dei rifiuti. Questa situazione è causata da un’etichettatura complessa nel comunicare scadenze e perdita di qualità del prodotto (le diciture “consumarsi entro” e “consumarsi preferibilmente entro”), dalla incapacità del consumatore di pianificare in modo appropriato le proprie esigenze alimentari, dalla poca attenzione alla conservazione degli alimenti alla scarsa propensione a cucinare (anche piatti preparati con gli “scarti” del giorno prima) ed infine per la cattiva informazione e scarsa conoscenza del problema degli sprechi.
Dodici regole per non sprecare il cibo
1) Effettua acquisti ridotti e ripetuti nel tempo.
2) Scegli la frutta con il giusto grado di maturazione, non appassita, con aspetto turgido e non eccessivamente necrotizzata nei punti di taglio.
3) Verifica l’etichetta e scegli le produzioni e le varietà locali da acquistare direttamente dai produttori o nei mercati degli agricoltori a chilometri zero.
4) Scegli varietà di stagione, che hanno tempi di maturazione naturali.
5) Compatibilmente con le esigenze, cerca di prendere frutti interi (ad esempio in estate il cocomero) che si conservano più a lungo.
6) Fai la lista della spesa prima di recarti al punto vendita.
7) Fai la spesa poco prima di recarti a casa per evitare di far rovinare gli acquisti.
8) In estate con l’aria condizionata in macchina, riponi le buste della spesa sul sedile posteriore.
9) Mantieni separate le confezioni delle diverse varietà di frutta e verdura acquistate.
10) In casa, mantieni separata la frutta e la verdura che intendi consumare a breve, da quella che pensi di conservare più a lungo.
11) Poni la frutta e la verdura stesa sul contenitore per evitare ammaccature e sviluppo di marcescenze.
12) Cucina ricette antispreco.
LA SCHEDA:
Coldiretti Donne Impresa promuove lo sviluppo dell’imprenditoria femminile agricola, organizza attività culturali e di comunicazione con i consumatori, elabora proposte per le politiche sociali attinenti al mondo agricolo, rappresenta Coldiretti nelle istituzioni della parità, promuove la presenza femminile negli organismi decisionali della Coldiretti. Vi aderiscono le iscritte alla Coldiretti che nominano una Responsabile ed indicano una Coordinatrice per le iniziative che si svolgono a tutti i livelli, dal locale al nazionale. Coldiretti Donne Impresa fa parte di importanti organismi che operano in ambito nazionale ed europeo. Fra gli altri, il Comitato per l’imprenditoria femminile, istituito presso il Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Coordinamento Donne d’Impresa, costituito dalle organizzazioni femminili dell’agricoltura, dell’artigianato, del commercio, della piccola industria e della cooperazione, il Comitato Cabina di Regia presso Union Camere, i Comitati per l’imprenditoria femminile istituiti presso le Camere di Commercio e il COPA che rappresenta le associazioni agricole di tutti i paesi dell’Unione Europea.
La Storia
La Coldiretti è la più grande organizzazione agricola italiana. L’impegno delle donne della Coldiretti inizia nel 1953, quando il Movimento Femminile comincia ad intervenire su temi sociali come le pensioni, la scuola, le abitazioni e le infrastrutture del territorio rurale. Nel 1976 assume il carattere di movimento di categoria autogestito dalle imprenditrici agricole. Inizia ad occuparsi di temi professionali e sindacali, contribuendo al successo di alcune battaglie fondamentali, come quella per la parità dei componenti dell’impresa, quella per la tutela della maternità e quella per la legge sull’imprenditoria femminile e le politiche successive. Nel 1998 il Movimento diventa Coordinamento, con una struttura più snella, più presente in ogni provincia e più inserita, secondo il principio del mainstreaming, nelle attività di Coldiretti. Nel 2008 assume il nome Coldiretti Donne Impresa.