GAVORRANO – Missione compiuta. Dopo un lungo percorso, iniziato nel 2002, il Parco nazionale delle Colline Metallifere mette le sue radici nel futuro. Con il decreto numero 269 del 11 ottobre 2016 è stato infatti approvato lo statuto del Parco. E proprio in questi giorni è iniziato il vero processo di costituzione degli organi definitivi dopo una lunga fase di gestione provvisoria durata 14 anni.
Con data 1 marzo è stato emesso il decreto di nomina dei nuovi organi, quelli definitivi, che rimarranno in carica per cinque anni. Lidia Bai, ultimo presidente del comitato di gestione provvisoria, è stata confermata alla guida del Parco. Nominati anche i componenti del consiglio direttivo. Sono Paolo Pacini, rappresentante del Ministero dell’Ambiente, Luigi Vagaggini, rappresentante del Ministero dello Sviluppo Economico, Anna Di Bene, rappresentante del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Agata Patanè, rappresentante dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), Orano Pippucci, rappresentante dell’Unione dei Comuni delle Colline Metallifere, Giulio Querci, rappresentante dei Comuni. Rimangono da nominare i rappresentanti di Regione Toscana e Provincia di Grosseto che saranno indicati a breve. Il consiglio direttivo è comunque già operativo e nel giro di qualche settimana sarà convocato per la sua prima riunione.
«Dopo anni di precarietà – spiega la presidente Lidia Bai –, il Parco ha finalmente uno statuto e soprattutto un consiglio direttivo con membri molto autorevoli in rappresentanza di tre ministeri e dell’Ispra. Questo è un momento di passaggio importante perché da oggi il Parco potrà contare su una stabilità che rappresenta la base per costruire i progetti del futuro».
«In questi mesi il lavoro non si è mai interrotto – aggiunge la presidente – Abbiamo lavorato dietro le quinte per riuscire a portare a casa un risultato storico. Per me l’esperienza alla guida del Parco è stata entusiasmante e guardando al futuro penso che il Parco possa essere uno strumento molto utile al territorio».
I traguardi raggiunti – In questi anni il Parco delle Colline Metallifere, oltre a lavorare e a seguire l’approvazione dello statuto, strumento necessario per consolidare il suo futuro, si sono raggiunti traguardi molto importanti. Tra questi il Parco è entrato a far parte della rete dei geoparchi Unesco ed è stato individuato come sito “Eden” cioè come Destinazione europea di eccellenza. Negli ultimi anni poi ha ottenuto anche il riconoscimento della Carta europea del turismo sostenibile (Cets). Naturalmente dal 2002 ad oggi il Parco ha garantito la tutela dei siti minerari e geologici del territorio dei sette comuni maremmani che ne fanno parte, oltre a valorizzare il patrimonio culturale legato alla storia mineraria delle Colline Metallifere.
Lo statuto: cosa c’è da sapere – Lo statuto individua l’organi di gestione del Parco in un Consorzio costituito dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Toscana, la Provincia di Grosseto, l’Unione dei Comuni Montana delle Colline Metallifere e i sette comuni del territorio (Follonica, Gavorrano, Scarlino, Massa Marittima, Montieri, Monterotondo Marittimo e Roccastrada).
Individua sia la sede che rimane a Gavorrano nella Porta del Parco dei Bagnetti e la sede del Comitato scientifico al Centro di documentazione della Miniera di Niccioleta.
Il parco deve conservare, proteggere e gestire il patrimonio geominerario, deve salvaguardare il paesaggio, promuovere la ricerca, la valorizzazione del patrimonio, lo sviluppo delle attività educative. Deve attivare azioni di marketing e di promozione turistica sostenibile.
Può diventare uno strumento fondamentale per lo sviluppo culturale e turistico del territorio delle Colline Metallifere.
Lo statuto individua inoltre gli organi del parco tra cui il Presidente, il Consiglio direttivo, la comunità del Parco e gli organi di revisione