GROSSETO – Due matite in croce, sopra un foglio diviso in quadranti, le parole sì e no messe nei quattro spazi che si formano e poi le domande allo spirito che si manifesta. Si chiama Charlie Charlie Challenge il nuovo gioco che spopola in rete e che molti bambini hanno scoperto anche a Grosseto, con grande preoccupazione delle mamme.
Una sorta di seduta spiritica in cui i ragazzini evocherebbero lo spirito di Charlie, spirito bambino di origine messicana (sembra che il gioco sia partito proprio da lì), per poi fare una serie di domande a cui l’entità risponderebbe facendo spostare la matita sul sì e sul no.
I ragazzini fanno i video durante la seduta spiritica per poi postarli su internet, dando così una diffusione esponenziale al gioco. Alcune mamme hanno scoperto i propri bambini di 8-10 anni a giocarci e hanno chiesto consiglio a Don Enzo Capitani, parroco della Diocesi di Grosseto e direttore della Caritas «Ho messo in guardia le mamme di stare attente a quel che fanno i figli su internet, di non lasciarli soli, davanti a questo come anche ad altri giochi, o situazioni, o video che possono trovare sulla rete».
Il gioco inizia chiedendo a Charlie se è presente, se la matita si sposta sul sì iniziano le domande. Per chiudere il gioco, raccontano on line coloro che lo hanno provato, bisogna chiedere il permesso a Charlie di smettere altrimenti si lascia aperto un varco per gli spiriti. Non mancano però versioni più ludiche, come quella in cui si chiede allo spirito se la squadra del cuore vincerà la partita, o una ragazza che vuole vedere quale dei propri spasimanti sposerà.
Ovviamente la voce che si sta diffondendo in queste ore di bambini grossetani che si sarebbero sentiti male dopo aver giocato o per cui addirittura sarebbe stato richiesto un esorcismo a Siloe è priva di fondamento. Ci sta però, specie se il gioco viene fatto in gruppo, che qualche ragazzino abbia partecipato controvoglia, trascinato dagli amici, e si sia suggestionato e impaurito.
Il consiglio a tutti i genitori è sempre il solito: di vigilare sempre quando i bambini giocano su internet e non lasciarli soli davanti allo smisurato mare del web.