GROSSETO – Contrastare il gioco d’azzardo sensibilizzando le istituzioni. Un gruppo di associazioni, con il Coeso come capofila, ha chiesto la collaborazione delle istituzioni, Comuni e Provincia, per prevenire il fenomeno.
«Siamo convinti che il fenomeno del gioco d’azzardo non possa essere considerato un semplice passatempo, perché per molte persone è diventato una malattia riconosciuta nel Manuale diagnostico statistico delle malattie mentali come disturbo da gioco d’azzardo, che crea una vera e propria dipendenza». Affermano Caritas Grosseto, Coop sociale Uscita di Sicurezza, associazione Genitori Volontari contro le tossicodipendenze, Slotmob Grosseto, Coop Sociale Solidarietà è Crescita, associazione L’Altra Città, Ceis di Grosseto, Centro di Solidarietà di Arezzo e Arci circolo Khorakhanè.
«In Toscana, secondo lo studio Edit realizzato nel 2015 dell’agenzia regionale di sanità (ARS), sono oltre 20mila le persone interessate dal fenomeno e 1.400 sono i giocatori patologici seguiti dai servizi – continua la nota -. La veloce diffusione di questo fenomeno ha spinto il Governo ad inserire il diritto alla cura per le persone affette da “disturbo da gioco d’azzardo” nei LEA, livelli essenziali di assistenza. È opinione condivisa che la diffusione di questa patologia venga favorita dalla capillare offerta di opportunità di gioco e per questo alcuni Comuni, in mancanza di una normativa nazionale, hanno provato a limitare il diffondersi dei punti gioco adottando ordinanze che sono state puntualmente impugnate dai gestori del Gioco d’Azzardo».
«Nonostante il vasto e trasversale sostegno politico che ha ricevuto, la proposta di Legge Binetti, tesa a normare il complesso fenomeno del gioco d’azzardo, è da anni bloccata in Parlamento – affermano le associazioni -. Ciò è comprensibile se pensiamo agli enormi interessi economici dell’industria del gioco, il cui fatturato nel 2016 è stato di quasi 100 miliardi di euro. In attesa di una normativa nazionale e considerate le difficoltà che i Sindaci incontrano per contrastare il diffondersi dei punti gioco, ci sembra importante porre l’attenzione sul tema della Pubblicità del Gioco nelle sue varie forme che, utilizzando volti noti al grande pubblico, ci bersaglia continuamente».
«Per questo chiediamo ai Comuni della provincia di Grosseto e all’Amministrazione provinciale di impegnare i propri Consigli nell’approvazione di una mozione tesa a chiedere al Parlamento l’adozione di una legge che, parimenti a quella approvata sui prodotti del tabacco, reciti: “La propaganda pubblicitaria di qualsiasi forma di Gioco d’Azzardo è vietata”. Basta una legge di un solo articolo, che non prevede costi aggiuntivi per lo Stato, per impedire il martellamento continuo che induce molte persone a cercare nell’improbabile vincita la soluzione ai propri problemi economici, con il forte rischio – conclude – di sviluppare una pericolosa dipendenza dalle conseguenze spesso catastrofiche».