GROSSETO – “Gli indirizzi che, come Conferenza dei sindaci, abbiamo dato all’Azienda per la riorganizzazione della rete dell’emergenza sono stati rispettati. E di questo dobbiamo ringraziare la direzione, il dipartimento di Emergenza-Urgenza, le Associazioni di volontariato”.
Così, il presidente Giacomo Termine ha aperto la conferenza dei sindaci della provincia di Grosseto che si è riunita oggi al Centro direzionale di Villa Pizzetti per fare il punto sulla riorganizzazione del 118, allargata, in questa occasione, anche alle Associazioni di volontariato. Per la Asl, erano presenti gli amministratori del territorio provinciale, il direttore generale, Enrico Desideri, e sanitario, Simona Dei, il direttore del Dipartimento di Emergenza, Massimo Mandò, e il direttore della Centrale 118, Giuseppe Panzardi, il direttore del dipartimento delle professioni infermieristiche, Lorenzo Baragatti.
“Gli impegni presi fin qui sono stati mantenuti – ha aggiunto Termine – le postazioni sanitarie non sono state ridimensionate, è stato incrementato l’investimento sul volontariato assegnando alle Associazioni le necessarie risorse finanziarie, è stato raggiunto l’accordo sulle postazioni con le ambulanze BLSD, è prevista l’assunzione di 20 infermieri, mentre in questa fase si ricorre all’attività aggiuntiva.
Ovviamente siamo ben consapevoli che il sistema possa essere ulteriormente migliorato e sarà nostro compito vigilare sull’attuazione degli impegni presi per il completamento della riorganizzazione, facendoci portavoce dei bisogni di assistenza dei nostri cittadini. In questa fase è necessaria la collaborazione anche critica, purché costruttiva, di tutti i sindaci del territorio, nonché del Volontariato, il cui ruolo è fondamentale per il funzionamento della rete”.
“Siamo consapevoli della complessità di questa provincia – gli ha fatto eco il direttore generale Desideri – e per questo abbiamo necessità di confrontarci costantemente con chi questo territorio lo vive e lo amministra. Il ruolo della Conferenza dei sindaci è imprescindibile in questo senso, come lo è quello del volontariato, senza il cui apporto il sistema dell’Emergenza non potrebbe funzionare”.
Lo stato di attuazione della rete dell’Emergenza in provincia di Grosseto. E’ stato illustrato dal direttore del Dipartimento, Massimo Mandò. “Stiamo lavorando per migliorare ulteriormente i tempi di intervento nei codici a gravità maggiore – ha detto – che in provincia di Grosseto hanno una media di 19 minuti. Il nostro obiettivo è di portarli a 18 nel giro di sei mesi, ottimizzando ogni singolo passaggio dalla chiamata in Centrale, al triage, all’organizzazione dell’intervento. Stiamo lavorando sulle reti tempo-dipendenti (quelle per il soccorso in caso di infarto, ictus, trauma, insufficienza respiratoria, arresto cardiaco, sepsi, ndr); abbiamo incrementato la rete di rilevazione dei problemi cardiaci installando un sistema più rapido di teleconsulto cardiologico e aumentando di 12 i modem per l’invio dell’elettrocardiogramma dall’ambulanza alla Centrale e alla Cardiologia di Grosseto, dove, peraltro, è riattivato il sistema di ricezione dei tracciati”
La situazione attuale della rete 118 in provincia di Grosseto. Sono 24 le postazioni di emergenza territoriale (Pet), di cui 15 con personale sanitario a bordo e 9 con personale del volontariato, addestrato per la rianimazione cardiopolmonare e la defibrillazione (dette Blsd). A queste si aggiungono 4 automediche.
In futuro. Dall’inizio di aprile, le Pet saranno 31, con l’aumento delle Blsd che salgono a 16, grazie all’accordo raggiunto con le Associazioni di volontariato.
Da giungo a settembre, inoltre, viene incrementata l’attività nelle aree a maggior afflusso turistico: è prevista una postazione a Marina di Grosseto, una a Punta Ala, viene portata a 24 ore la postazione di Monte Argentario, viene attivata la Pet h24 all’Isola del Giglio, viene aggiunto un infermiere a Follonica.
“Il sistema – ha concluso Mandò – si basa su una rete di ambulanze del volontariato, ambulanze con sanitario a bordo, automediche, elisoccorso, coordinate dalla Centrale operativa. È, inoltre, supportato dalla rete delle elisuperfici e dei campi sportivi abilitati all’atterraggio notturno dell’elisoccorso. A questo proposito Pegaso II sta sperimentando l’uso del visore notturno, la tecnologia militare che permette di atterrare, anche di notte, ovunque ci siano le condizioni di sicurezza”.