GROSSETO – “Da sempre denunciamo problemi di organici e di mezzi, anche nella nostra città. Dopo 20 anni abbiamo l’occasione storica, grazie anche alle risorse che abbiamo ottenuto con la nostra battaglia sindacale, di ottenere un riordino interno delle carriere necessario per far funzionare meglio le forze dell’ordine e dare più sicurezza ai cittadini; invece nei giorni scorsi è stato emanato un decreto assolutamente irricevibile che ci penalizza ancora di più. Per questo venerdì saremo davanti alla Questura per un presidio e un volantinaggio. Un’iniziativa che si svolge contemporaneamente in tutta Italia perché pensiamo che ci siano ancora chance di modificare il provvedimento in Parlamento”. Lo afferma Giacomo Lattanzi, segretario provinciale del sindacato di polizia Silp Cgil.
“In genere il sindacato pretende nuove risorse – spiega Lattanzi-, invece stavolta chiediamo che i soldi già stanziati siano spesi meglio. Un agente deve avere la possibilità di progredire in carriera, non rimanere bloccato a vita come avviene adesso perché non si fanno più concorsi interni. I titoli, i meriti e le professionalità di chi fa il poliziotto da una vita devono essere valorizzati, non depauperati. L’intero sistema Polizia di Stato deve funzionare in maniera più efficiente e per farlo il personale in divisa va fatto crescere professionalmente e culturalmente, non costretto a ‘morire’ nel suo ruolo e nella sua qualifica attuali”.
“In tutti gli uffici di polizia di Grosseto, dalla Questura alla Stradale, è ormai impossibile trovare colleghi con la qualifica di “Agente”, il che significa che per i servizi prettamente operativi che si svolgono su strada (controllo del territorio, vigilanza stradale e servizi di ordine pubblico), vengono costantemente impiegati poliziotti con qualifiche superiori ed età anagrafica spesso superiore ai 50 anni. Situazione difficile che vede particolarmente esposti tutti gli operatori di polizia in servizio a Grosseto, una città che, come molte in Italia, si trova a dover affrontare sempre più emergenti fenomeni di criminalità diffusa e di delicata gestione della sicurezza pubblica.
Con una Polizia sempre più anziana – conclude il sindacalista -, con una età media di 47 anni e con 18.000 poliziotti in meno in tutta Italia, in un contesto di esigenze crescenti in materia di sicurezza, un Riordino interno delle carriere malfatto rischia di compromettere ancor più la nostra ‘mission’. Che è quella di garantire la sicurezza dei cittadini. Questa azione di protesta che si svolge il 3 marzo dalle 9 alle 13 è solo il primo passo della mobilitazione Silp Cgil i cui toni sono destinati ad aumentare se le nostre richieste, volte a ottenere un provvedimento più equo ad invarianza di spesa, non troveranno ascolto”.