BAGNO DI GAVORRANO – Nuovo record per nonna Ernesta che oggi compie 109 anni e unisce una famiglia di quattro generazioni intorno a una tavolata molto lunga con la sua simpatica presenza.
Questa ragazza del 1908 è la donna più anziana della provincia di Grosseto ed era presente a molti eventi storici che oggi conosciamo solo dai libri di storia. Ernesta, infatti, ha assistito a un mondo che è cambiato a velocità supersonica, dalla tragedia del Titanic al primo uomo nello spazio, da due guerre mondiali alla nascita della Repubblica Italiana.
Dal giorno della sua nascita ad oggi undici pontefici si sono avvicendati, ma nella sua scavalcata oltre un secolo non ha mai perso il suo sorriso e si è tenuta stretta l’importanza della semplicità dalle sue origini contadine.
Durante la sua giornata Ernesta legge il giornale, ascolta volentieri la televisione (con le cuffie perché sente male), ma la sua vera passione è fare piccoli quadretti di lana che, una volta aggiunti insieme, formano una coperta. «La casa ne è piena» raccontano divertiti i familiari.
Nonostante l’età non è certo meno vanitosa delle donne più giovani. I suoi nipoti la prossima settimana la accompagneranno da uno specialista, perché sostiene di camminare male. «Secondo me ho una gamba più corta dell’altra» afferma, infatti, nonna Ernesta.
Le origini modeste tanto povere da non permetterle il lusso di frequentare la scuola, l’hanno costretta ad imparare a leggere e scrivere da sola, tramite un libro che le acquistò suo padre e che studiava con ostinazione nelle campagne fiorentine, dove è nata, durante le lunghe ore in cui portava a pascolo il bestiame della famiglia. Di quel periodo rammenta sempre la prima volta che sentì un terremoto. Si era addormentata sotto un albero e la svegliarono i movimenti del terreno, vedeva le pecore tutte rannicchiate una contro l’altra, il cane abbaiare. Riuscì con fatica ad arrivare a casa, per vederla rovinata dal sisma.
A Gavorrano si trasferii nell’lontano 1930, dopo il matrimonio con Amerigo Galeotti che in venne assunto in miniera. Il loro primo alloggio all’epoca furono due stanze condivise con un’altra famiglia. Poi arrivò una nuova guerra e la sfida di crescere e sfamare i tre figli Marcello, Velia e Renzo. Si dovette arrangiare, mamma Ernesta, con piccoli lavoretti nei poderi vicini in cambio magari di un semplice sacco di grano, mentre il marito lavorava nell’oscurità della miniera, ma ogni giorno che ritornava a casa era un giorno felice, nonostante tutto.
Dopo il matrimonio dei figli, non è riuscita a godersi una serena vecchiaia con il marito perché nel 1965 Amerigo è deceduto per un incidente di caccia. Da allora vive a casa del figlio Renzo. La forza di riemergere sempre dal profondo sconforto dopo i momenti tragici che hanno segnato la sua vita, come la perdita di suo figlio Marcello pochi anni fa, l’ha resa il punto di riferimento per i suoi figli, i cinque nipoti e sette pronipoti. Anche ai parenti fiorentini è rimasta molto attaccata, la coccolano ancora come una vecchia zia. Ernesta è sempre stata in ottima salute, anche se i dolori della vita non l’hanno certo risparmiata.