GROSSETO – «Se oggi le maestranze di Abbigliamento Grosseto (ex MABRO) possono tirare un sospiro di sollievo e vedersi riconosciuta la cassa integrazione straordinaria da aprile a dicembre 2016, questo è la conseguenza di un serio e silenzioso lavoro di squadra fatto a Grosseto, Firenze e Roma». A parlare è la Cgil.
«Dopo la doccia fredda del blocco della cassa integrazione da parte del Ministero del Lavoro per la mancanza di alcuni documenti – prosegue la Cgil -, è subito iniziata un’azione congiunta che ha visto protagonisti il sindacato, il curatore fallimentare di Abbigliamento Grosseto Francesco Carri, associazione industriali di Grosseto, a Firenze hanno fatto da sponda il consigliere Leonardo Marras e a Roma gli onorevoli Luca Sani e Cesare Damiano».
«La conclusione positiva di questa fase complicata relativa alla cassa integrazione 2016, non fa venir meno il problema del futuro assetto aziendale e del lavoro delle ex dipendenti. Per questo continueremo a lavorare in collaborazione con le Istituzioni per sostenere il discreto lavoro di Carri, con l’auspicio – conclude il sindacato – che si possa individuare un acquirente dell’azienda in grado di rimetterla in produzione».