GROSSETO – «Questa è una battaglia contro il relativismo: non ci si può nascondere dietro l’affermazione che stanno “testimoniando le proprie idee” perché il razzismo non è un’idea, ma un crimine, così come il fascismo». Christian Sensi, presidente provinciale Arci, parla dell’apertura di una sede di CasaPound a Grosseto.
Sabato un gruppo di associazioni scenderà in piazza, davanti alla Prefettura, per chiedere alle istituzioni di intervenire e impedirne l’apertura. «La preoccupazione dell’Anpi – afferma Giuseppe Corlito presidente dell’associazione dei partigiani – è che si vada verso una escalation. Questi permessi non andavano dati. Sappiamo che durante i picchetti ai parcheggi dell’ospedale ci sono stati episodi di intolleranza, alcuni stranieri sono stati spintonati, e lo scorso anno un ragazzo, uno studente, è stato insultato alla Cittadella da alcune associazioni studentesche».
«Apprezziamo le prese di posizione del prefetto in difesa dei valori costituzionali – prosegue Corlito – per questo ci aspettiamo un ripensamento in merito all’apertura della sede anche perché ci sono due leggi dello Stato, la Scelba e la Mancino, che proibiscono la ricostituzione del partito fascista sotto qualsiasi forma».
«Il presidio che faremo sabato 18, dalle 16 alle 18, serve a rappresentare la coscienza repubblicana – prosegue Corlito -. Il nostro interlocutore non è Casa Pound, ma la Prefettura e le istituzioni». «Si sta sottovalutando il problema – gli fa eco Francesco Ladu – ad Agorà c’era CasaPound e dicevano di ispirarsi a Mussolini, di essere fascisti».
«Questa continua provocazione sta portando a tensioni sempre maggiori e preoccupanti». «Non è questione di manifestare la libertà di pensiero – Sottolinea Sensi -, questo è un ragionamento capzioso che ha dei limiti nella cultura antifascista posta dalla nostra costituzione. Chi fa certe iniziative si richiama ad una ideologia che la libertà di pensiero la negava».
«È chiaro da che parte stiano le istituzioni» afferma Giacomo Banducci del coodinamento studentesco Sempre in lotta, che non ha sottoscritto la lettera inviata al prefetto dalle altre associazioni.
«Non è possibile abbassare la guardia, noi non lo faremo ma chiediamo che non la abbassino neanche le istituzioni». Concludono le associazioni che sabato presidieranno piazza Rosselli. In piazza scenderanno: Anpi, Arci, Attac, Libertà e giustizia, Comitato provinciale per la difesa della costituzione, Agende Rosse – circolo Peppino Impastato, Circolo Arci Khorakhané, Rete degli Studenti medi, associazione “La Martinella”, Centro Donna, Festival Resistente.